Negli ultimi anni la Russia ha arrestato e condannato diversi cittadini statunitensi o con doppia nazionalità, alcuni dei quali sono stati liberati tramite scambi di prigionieri. Fra questi, il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, condannato anch’egli per spionaggio in luglio e rilasciato in agosto. Nei giorni scorsi un tribunale di Mosca ha condannato un cittadino statunitense, Gene Spector, a 15 anni di regime carcerario “rigido” in una colonia penale con l’accusa di “spionaggio”. L’uomo è stato condannato anche al pagamento di una multa di 14 milioni di rubli, ovvero circa 134mila euro. Spector, nato e cresciuto a San Pietroburgo, si era trasferito negli Usa dove aveva ottenuto la cittadinanza. Era già stato condannato in passato in un caso di corruzione.

Il tribunale di Mosca ha inflitto la pena a Spector tenendo anche conto della condanna già ricevuta in Russia per corruzione, ha riferito l’agenzia di stampa statale Ria Novosti, che ha pubblicato una foto dell’uomo nella gabbia degli imputati, con occhiali e una giacca scura. Non sono stati resi noti ulteriori dettagli sull’accusa di spionaggio contro di lui. Il processo, a parte la lettura della sentenza, si è svolto a porte chiuse per la “natura riservata del caso”, scrivono le agenzie.

Spector è nato nel 1972 e il suo nome russo è Yevgeny Mironovich. Prima di trasferirsi negli Usa è stato direttore generale del gruppo aziendale russo Medpolimerprom. Era stato arrestato nel 2020 e l’anno successivo condannato a 4 anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di aver agito come intermediario in un affare di corruzione. La sua condanna è stata poi ridotta di sei mesi in un nuovo processo. Il caso riguardava vacanze di lusso fornite a un assistente dell’ex vice primo ministro Arkady Dvorkovich.

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