Hanno trascorso la notte a valle i soccorritori dei due alpinisti Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, 48 anni. I due romagnoli sono dispersi da domenica 22 dicembre sul Gran Sasso. Ma anche oggi, a causa del forte vento “non è stato possibile effettuare un sorvolo aereo dell’area dove dovrebbero trovarsi i due dispersi”. Come si legge in un aggiornamento del Soccorso Alpino, “una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra, con gli sci, ma una prima perlustrazione dell’area non ha fornito alcun esito“.

Operazioni rinviate a venerdì – Tutto rinviato, pertanto, a venerdì quando “si tenterà un primo sorvolo dell’area, anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi”. Ma le speranze di trovare in vita i due alpinisti sono sempre più basse. “Sappiamo che lì ci sono due persone e quindi la pressione c’è: non so fino a che punto si debba ancora sperare però quella, c’è sempre… la speranza è l’ultima a morire. Quindi speriamo che abbiano trovato qualche anfratto anche se dopo quattro giorni purtroppo le cose saranno ridotte”, ha detto il finanziere Marco Moreschini del nucleo di soccorso alpino dell’Arma dell’Aquila ai microfoni della emittente abruzzese Rete 8.

“Speriamo abbiano trovato un anfratto” – Una pattuglia di Fiamme Gialle infatti è riuscita a raggiungere Vallone dell’Inferno luogo dell’ultimo sos dei due alpinisti romagnoli dispersi da domenica: ma “non abbiamo trovato nessuna traccia dei due”. La speranza per i militari delle Fiamme Gialle è che sia creata una sorta di zona di sopravvivenza “perché altrimenti è impossibile sopravvivere. Però se si sono riusciti a trovare un anfratto dentro o cosa non so, un miracolo magari chissà. Però noi andiamo con la consapevolezza di sperare di trovare ancora qualcuno, magari comunque ci proviamo”, ha concluso Moreschini ai microfoni di Rete 8.

Il rischio valanghe e il tentativo (vano) con gli sci: la speranza è in elicottero Le squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza si erano ritrovate in mattinata a Fonte Cerreto (base della partenza della funivia per Campo Imperatore) per coordinare la ripresa delle attività di ricerca dei due alpinisti. Ma le difficoltà erano numerose: per il rischio valanghe (3 su una scala di 5) in un primo momento sono stati esclusi tentativi via terra con sci o ramponi ai piedi. Le previsioni indicavano un miglioramento della situazione durante la giornata: ma, alla fine, il forte vento ha reso impossibile il sorvolo della zona con un elicottero.

La sicurezza dei soccorritori – “Non possiamo mettere a repentaglio la vita di decine di soccorritori. Chi fa soccorso sa che bisogna lavorare con sicurezza”. Lo afferma Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico. “Stiamo valutando cosa fare. Dobbiamo avere una finestra di bel tempo. Faremo tutto il possibile”, aggiunge Perilli.

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