Il 2023 si era chiuso con un abbraccio: a novembre il fondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, aveva partecipato all’evento dedicato all’intelligenza artificiale e ad accoglierlo c’era proprio lui, Giuseppe Conte. Un anno dopo tutto è completamente cambiato. Gli iscritti cancellano la figura del garante, il ruolo ricoperto da Grillo. Il comico chiede un nuovo voto (come previsto dallo statuto) e riceve il bis: la caduta del garante è confermata. Arriva così al capolinea uno scontro che nasce tempo fa e diventa esplicito ed evidente nel corso 2024. In mezzo tante pec, dichiarazioni e video che raccontano la storia di un amore, in realtà, mai nato.
La storia cambia il 9 febbraio del 2021 quando, terminata l’esperienza di Conte a Palazzo Chigi, in un video Beppe Grillo apre a Mario Draghi: “Mi aspettavo il banchiere di Dio è invece è un grillino“, disse il fondatore M5s. Pochi mesi dopo arrivano le prime frecciatine in pubblico: “Conte, che è un gentleman, è uno dei più grandi specialisti di penultimatum che abbia mai visto”, disse Beppe Grillo intervenendo in collegamento video a una conferenza stampa in Senato del Movimento contestando la marcia indietro dell’ex premier sulle partecipazioni televisive di esponenti del M5s per protesta contro le nomine Rai.
Da lì parte un crescendo di polemiche e scontri, culminati con l’Assemblea costituente del Movimento voluta da Conte e volta a modificare le principali regole dello statuto: dal posizionamento politico, al limite dei due mandati, fino al ruolo del garante. Un processo mai accettato da Grillo, che subito dopo il voto – sfrutta il vecchio statuto – e chiede una nuova consultazione. Poi riappare in video a bordo di un carro funebre, pronto a seppellire il Movimento da lui fondato. Invita gli iscritti a non votare, ad “andare a funghi”, e incalza: “Siete diventati un partito di gente che non riconosco più”.
A dicembre il secondo voto conferma l’esito. Fine dello scontro? L’ormai ex garante rimane in silenzio. Ma nell’ultimo video Grillo ha invitato Conte e i suoi a “farsi il loro simbolo” e “andare avanti”, ma soprattutto ha evocato prospettive future di scissione: “Questo Movimento avrà un altro decorso, meraviglioso, che ci siate voi o no”. La replica di Conte è netta: “Chi ci intralcerà pagherà le spese legali”.