Nelle redazioni è entrata presto, ad appena 20 anni, quando ancora studiava. Così, a 29 anni Cecilia Sala, arrestata il 19 dicembre scorso a Teheran, capitale dell’Iran, e trattenuta nel famigerato carcere di Evin, ha alle spalle già una buona esperienza in aree di crisi e di conflitto.

Nata a Roma nel 1995, nel 2015 collabora già con alcune testate, tra cui Vice Italia, e già nel 2016 approda a Servizio Pubblico, su La7, con Michele Santoro che l’aveva già invitata negli anni precedenti come rappresentante degli studenti del suo liceo ad Annozero. È grazie a questa esperienza che potrà svolgere il praticantato e diventare quindi giornalista professionista. Il tutto mentre, dal 2014 al 2018, frequenta l’università Bocconi a Milano, interrompendo poi gli studi pochi mesi prima di conseguire la laurea proprio per dedicarsi alla passione del giornalismo.

Una passione focalizzata, come detto, sulle aree di crisi, in particolar modo dell’America Latina, dove segue la crisi venezuelana e le proteste in Cile, o il Medio Oriente, soprattutto l’Iran e l’Afghanistan. Ma non solo, seguirà sul campo anche il conflitto in Ucraina. In questi anni ha collaborato con diverse testate, tra cui Wired, Vanity Fair e L’Espresso.

Negli ultimi anni, però, diventa una giornalista molto nota grazie alla collaborazione con Il Foglio, che va avanti in maniera regolare dal 2019, ai contenuti pubblicati sui social con i quali tratta la politica internazionale parlando al pubblico di Instagram e soprattutto a Stories, il suo podcast quotidiano prodotto da Chora Media nel quale propone storie attraverso le quali racconta il mondo. Da qui numerose sono anche le ospitate in programmi di diverse reti tv.

Il linguaggio rivolto ai giovani e l’attivismo sui social la portano a collaborare anche con Will Media, testata che pubblica notizie e approfondimenti solo online con particolare attenzione proprio agli Esteri. Nel 2021 conduce, insieme a Guido Canali, la rassegna stampa live Fuori dalla Bolla. Sala è anche autrice di alcuni libri, come Polvere. Il caso Marta Russo. Il volume è nato dal podcast Polvere, creato insieme a Chiara Lalli e pubblicato nel settembre 2020 per Huffington Post Italia, ottenendo un grande successo di pubblico. Sempre per Mondadori pubblica nel 2023 L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan.

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