Le vacanze multigenerazionali sono tra i principali trend previsti per il 2025. E se sono i giovani a influenzare le scelte di viaggio, i genitori pagano
Dopo il Covid, la Gen Z è tornata alle vacanze in famiglia, organizzando in prima persona viaggi di lusso ispirati ai social – e pagando con il portafoglio genitoriale. Un nuovo, promettente, trend in ascesa, stimolante anche per gli operatori del settore. Le vacanze multigenerazionali sono tra i principali trend del 2025, secondo le Travel Prediction di Booking.com, realizzate intervistando oltre 27.000 viaggiatori di 33 paesi. “Preparatevi per un aumento dei viaggi offerti dalla Banca di Mamma&Papà, o dalla Banca di Nonna&Nonno”, lancia la nota piattaforma di prenotazioni, aggiungendo che per il 2025 il 41% dei genitori americani intervistati preferisca spendere soldi per il viaggio di una vita piuttosto che lasciarli in eredità. Ma già quest’anno è aumentato questo tipo di viaggi organizzati direttamente dai “beneficiari”. Un trend globale: secondo un recente sondaggio Hilton, decidono itinerari e sistemazioni il 93% dei giovani delle Gen Z e Alpha in India e il 71% in Australia.
A caccia di comfort e social
Dove sono finiti gli avventurosi saccopelisti degli economici viaggi tra amici? Le preferenze sembrano piuttosto puntare verso le confortevoli vacanze in famiglia – genitori, oltre che nonni, fratelli e sorelle – ma con una novità: ora i giovani non sono semplicemente al seguito, e i genitori lasciano che siano loro a stabilire itinerari, attività e sistemazioni. Senza badare a spese.
“Dieci anni fa, i ventenni non viaggiavano un granché con i genitori”, ha dichiarato a Business Insider Julia Carter, fondatrice dell’agenzia di viaggi di lusso Craft Travel. Ma il Covid ha cambiato molte cose, aumentando il tempo trascorso con i familiari: non a caso dal sondaggio reso noto ad agosto da Booking, e condotto su 6457 giovani tra 18 e 27 anni, emerge che il 58% opta per i viaggi multigenerazionali. Da parte sua, Carter stima che circa l’80% dei viaggi con la famiglia prenotati da Craft Travel siano influenzati direttamente dalle decisioni dei giovani.
Le risposte degli operatori del settore confermano il trend. A settembre, il tour operator Kamba, che organizza viaggi esclusivi sulle tracce dei gorilla in Congo, ha introdotto una nuova tariffa destinata proprio ai giovani tra 15 e 30 anni, mentre vari hotel di lusso hanno cominciato a offrire appartamenti per la sistemazione di famiglie con giovani adulti. Come riportato da Business Insider, nel post-Covid la struttura The Family Coppola Hideaways Turtle Inn di Belize ha visto crescere le prenotazioni di viaggi multigenerazionali.
Hotel stellati e instagrammabili
Secondo Julia Carter, “l’interesse risiede senza dubbio negli hotel. Puoi andare a Londra o Parigi, ma senza questi money shot (immagini a effetto), come dicono loro, come dimostri di averlo fatto davvero con stile? L’hotel è la prova”. Alberghi di grande reputazione, da mostrare sui social come testimonianza di vacanze fighe e trendy – certo ben al di sopra delle possibilità finanziarie dei giovani. Per esempio il Ritz di Parigi, amato dai Kardashian, è tra le richieste che vengono fatte a Carter. Ma quando lei ribatte che non è necessariamente il posto giusto dove andare per una certa famiglia, e cerca di indirizzare il cliente con i suoi consigli, viene subito stoppata da chi tiene i cordoni della borsa.
“Alla fine, devo fare quello che vogliono i clienti, anche se ciò significa fare quello che vogliono i loro figli”, ha dichiarato Carter, aggiungendo che, pur bene intenzionati, i giovani non capiscono le esigenze dei familiari e spesso impostano le vacanze sulle proprie di esigenze. Che siano o meno condivise in famiglia, dal sondaggio di Booking sappiamo quali sono: il 24% predilige attività come parchi a tema, il 23% viaggi attivi con escursioni. Quanto alla struttura alberghiera, il grosso delle preferenze va per quelle con l’aria condizionata nelle stanze e nelle aree comuni (68%) e con un’ampia flessibilità negli orari di arrivo (61%). I giovani sono disposti a pagare di più per usufruire della colazione (46%) e dell’accesso a sauna e spa (31%). Dal sondaggio emerge poi che oltre la metà del campione (58%) si affida ai social per scegliere la vacanza.
I consigli di TikTok
Sulla ben nota piattaforma amata dai giovani, sono 787 milioni i post raccolti sotto l’’hashtag #travel. Vi si scopre per esempio che già il viaggio aereo in sé regala emozioni, documentate da immagini in volo e da riprese in aeroporto, dove spiccano negozi di grandi brand (il 43% dei giovani intervistati da Booking ama lo shopping sfrenato, più di altri gruppi demografici). E sapete cosa succede in un video (con 295K view) in cui troneggiano una palma, una bianchissima spiaggia e un mare cristallino? Che la chiamata WhatsApp sullo sfondo non riceve risposta!
Nei travel trend del 2024 rientrano il lusso sostenibile, i safari, le notti boreali, le escursioni in mongolfiera. Ma la piattaforma non è lì solo per regalare belle immagini: è lì soprattutto per ispirare e stimolare. “TikTok sta diventando sempre più un motore di ricerca per utenti che cercano idee per luoghi da visitare, consigli o dritte, o perfino che vogliano vedere dentro una specifica struttura. Per esempio dei potenziali viaggiatori potrebbero trovare il video di qualcuno che entra nella hall di una struttura dove pensano di soggiornare per verificare che le immagini sul sito corrispondano”, ha dichiarato Hannah Bennet, Travel Lead di TikTok, in un’intervista rilasciata lo scorso anno su Booking. Insomma, decidono i social. I giovani seguono, e i genitori inseguono.
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