Lo scontro frontale, che ha coinvolto un'Audi A4 e una Lancia Y, si è verificato in località Piterà, lungo la strada statale 109 Sila
Un ragazzo di 15 anni ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto nella notte di Santo Stefano a Catanzaro. Lo scontro frontale, che ha coinvolto un’Audi A4 e una Lancia Y, si è verificato in località Piterà, lungo la strada statale 109 Sila. Oltre alla giovane vittima, che viaggiava sulla Lancia Y, altri […]
Un ragazzo di 15 anni ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto nella notte di Santo Stefano a Catanzaro. Lo scontro frontale, che ha coinvolto un’Audi A4 e una Lancia Y, si è verificato in località Piterà, lungo la strada statale 109 Sila. Oltre alla giovane vittima, che viaggiava sulla Lancia Y, altri sei ragazzi sono rimasti feriti, alcuni in modo grave.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Catanzaro, che hanno estratto i feriti dalle lamiere delle auto. I giovani sono stati poi trasportati in ospedale dal personale del 118. Presenti anche i carabinieri, che hanno effettuato i rilievi per accertare la dinamica dell’incidente: tra le possibili cause c’è l’alta velocità. Si ipotizza che una delle due auto abbia invaso la corsia opposta proprio a causa dell’eccessiva velocità, in un tratto di strada in cui il limite è di 50 km/h. Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’alcol test su tutte le persone coinvolte, compresa la vittima. A causa dello schianto, il traffico lungo la statale 109 è rimasto bloccato per diverse ore, creando disagi alla circolazione.
A perdere la vita Riccardo Fabiano. Il magistrato di turno ha disposto l’alcol test su tutte le persone che viaggiavano a bordo delle due vetture coinvolte nello scontro, compresa la vittima.
La vicenda ha suscitato profondo cordoglio a Catanzaro, svegliata da una notizia che ha lasciato tutti increduli e addolorati. Riccardo Fabiano, tra l’altro, era il figlio di un magistrato di Catanzaro, il sostituto procuratore della Repubblica Debora Rizza. Una circostanza che ha determinato un’ondata emotiva di vicinanza nei confronti della magistrata, nota per la sua professionalità e per la stima che la circonda. Il Procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, i procuratori aggiunti ed i sostituti della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, si sono stretti “con affetto” alla collega “in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio Riccardo”.
Analoga solidarietà è stata espressa dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, “con tutti i magistrati, il personale amministrativo e il personale della polizia giudiziaria che si sono detti vicini alla cara collega Debora Rizza e alla sua famiglia, nel dolore per l’inconsolabile perdita dell’amato figlio Riccardo”. Vicinanza al magistrato del capoluogo calabrese é stata espressa anche dal Procuratore della Repubblica facente funzioni di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, dagli aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e da tutti i sostituti procuratori dell’ufficio, che hanno sottolineato la loro “partecipazione, con affetto e profonda commozione al gravissimo lutto che ha colpito la collega Debora Rizza”.
Solo qualche giorno fa sempre in Calabria, nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre scorsi, erano morte Anna Pileggi e Maria Sonetto, rispettivamente di 18 e 17 anni, altri tre giovani erano rimasti feriti.