Era la notte tra il 7 e l’8 dicembre quando un 22enne, arrivato da Terni a Roma, era morto per un malore davanti a una discoteca. Il questore di Roma, Roberto Massucci, ha disposto la revoca della licenza del locale, Spazio 900, meta abituale di migliaia di giovani nel weekend, dopo che, tra l’altro, dal luglio 2023 era già morto un giovani che avevano frequentato la discoteca. L’ultimo, Nicola Sganappa, 22 anni, appunto un paio di settimane fa.
Da quanto ricostruito il ragazzo che si era sentito male nel locale era stato accompagnato all’esterno dagli addetti alla sicurezza che però non avevano avvisato la polizia che era all’interno per fare i controlli. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorso infatti il locale era stato sottoposto a un controllo che gli agenti della Polizia Amministrativa avevano messo in campo in seguito alle segnalazioni raccolte in occasione di controlli in altri locali notturni nelle settimane precedenti. In più occasioni giovani avventori avevano segnalato situazioni anomale.
Tante le irregolarità accertate: capienza pari a oltre 2000 persone a fronte del limite consentito di 600 unità, uscite di emergenza ostruite o con approdo su siti scivolosi e non idonei a garantire un esodo massivo, estintori fuori norma, addetti alla sicurezza non in possesso dei titoli abilitativi e della formazione richiesta dalle normative di settore. Proprio nel corso del controllo, appunto, gli agenti della questura hanno solo incidentalmente appreso che un giovane, che si era sentito male all’interno del locale, era poi deceduto poco dopo all’esterno senza che nessuno dei gestori o degli addetti alla sicurezza avvisasse gli operatori di polizia presenti sul posto per i controlli.
Considerata la gravità e la variegata gamma di violazioni, aveva dato impulso alla istruttoria utile alla sospensione della licenza ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico sulle leggi della pubblica sicurezza. Gli approfondimenti investigativi scattati nelle ore immediatamente successive al decesso del giovane tuttavia hanno tracciato uno scenario ben più grave, inducendo il sequestro penale del locale per la violazione, tra gli altri motivi, della normativa antincendio e della normativa sulla sicurezza del lavoro.
Dalla ricostruzione delle dinamiche sfociate nella morte del giovane, infatti, è emerso che quest’ultimo, colto da un malore all’interno del locale, era stato poi trasferito all’esterno da addetti alla sicurezza della discoteca, al verosimile scopo di scongiurare i riflessi negativi sull’attività imprenditoriale. Oggi la discoteca, su disposizione della competente autorità giudiziaria, è stata dissequestrata ma è stato notificato ai rappresentanti legali della società il provvedimento di sospensione della licenza.
Cronaca
Si sentì male in discoteca, ma 22enne fu portato fuori e morì. Sospesa la licenza al locale Spazio 900 a Roma
Tante le irregolarità accertate: capienza pari a oltre 2000 persone a fronte del limite consentito di 600 unità, uscite di emergenza ostruite, estintori fuori norma, addetti alla sicurezza non in possesso dei titoli abilitativi e della formazione richiesta dalle normative di settore
Era la notte tra il 7 e l’8 dicembre quando un 22enne, arrivato da Terni a Roma, era morto per un malore davanti a una discoteca. Il questore di Roma, Roberto Massucci, ha disposto la revoca della licenza del locale, Spazio 900, meta abituale di migliaia di giovani nel weekend, dopo che, tra l’altro, dal luglio 2023 era già morto un giovani che avevano frequentato la discoteca. L’ultimo, Nicola Sganappa, 22 anni, appunto un paio di settimane fa.
Da quanto ricostruito il ragazzo che si era sentito male nel locale era stato accompagnato all’esterno dagli addetti alla sicurezza che però non avevano avvisato la polizia che era all’interno per fare i controlli. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre scorso infatti il locale era stato sottoposto a un controllo che gli agenti della Polizia Amministrativa avevano messo in campo in seguito alle segnalazioni raccolte in occasione di controlli in altri locali notturni nelle settimane precedenti. In più occasioni giovani avventori avevano segnalato situazioni anomale.
Tante le irregolarità accertate: capienza pari a oltre 2000 persone a fronte del limite consentito di 600 unità, uscite di emergenza ostruite o con approdo su siti scivolosi e non idonei a garantire un esodo massivo, estintori fuori norma, addetti alla sicurezza non in possesso dei titoli abilitativi e della formazione richiesta dalle normative di settore. Proprio nel corso del controllo, appunto, gli agenti della questura hanno solo incidentalmente appreso che un giovane, che si era sentito male all’interno del locale, era poi deceduto poco dopo all’esterno senza che nessuno dei gestori o degli addetti alla sicurezza avvisasse gli operatori di polizia presenti sul posto per i controlli.
Considerata la gravità e la variegata gamma di violazioni, aveva dato impulso alla istruttoria utile alla sospensione della licenza ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico sulle leggi della pubblica sicurezza. Gli approfondimenti investigativi scattati nelle ore immediatamente successive al decesso del giovane tuttavia hanno tracciato uno scenario ben più grave, inducendo il sequestro penale del locale per la violazione, tra gli altri motivi, della normativa antincendio e della normativa sulla sicurezza del lavoro.
Dalla ricostruzione delle dinamiche sfociate nella morte del giovane, infatti, è emerso che quest’ultimo, colto da un malore all’interno del locale, era stato poi trasferito all’esterno da addetti alla sicurezza della discoteca, al verosimile scopo di scongiurare i riflessi negativi sull’attività imprenditoriale. Oggi la discoteca, su disposizione della competente autorità giudiziaria, è stata dissequestrata ma è stato notificato ai rappresentanti legali della società il provvedimento di sospensione della licenza.
Articolo Precedente
Respira da sola la piccola sopravvissuta all’intossicazione da monossido, i medici: “Un piccolo miracolo”
I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.
Mondo
Ucraina, Trump vede Starmer: ‘Peacekeeper? Prima l’accordo’. Il britannico ringrazia per il ‘cambio di rotta. Possibile intesa storica’
Giustizia & Impunità
Sciopero magistrati, l’adesione all’80%. “Lo facciamo per i cittadini”. Milano, il giudice Roia: “Paura quando si vogliono sentenze in nome di aspettative politiche”
Cronaca
“Papa migliora, ma la prognosi non può essere sciolta”: bollettino. Dal Vaticano: “Usciti da fase più critica”
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "I continui rinvii del governo Meloni sembravano indirizzati a portare a compimento qualcosa di più della semplice propaganda, ma invece si va verso il nulla. Tre miliardi rispetto alla marea di aumenti sulle bollette sono davvero poca cosa, quasi una presa in giro. Milioni di cittadini stanno subendo rincari di quasi il 40%, migliaia di aziende rischiano la chiusura e altrettanti lavoratori il proprio posto. Ma d'altronde sbagliamo noi a stupirci. Per il governo Meloni il modello d'imprenditoria è quello della ministra Santanchè. Sbaglia chi si spacca la schiena come i cittadini che cercano di far quadrare i conti a fine mese o le imprese che fanno di tutto per stare sul mercato. Per Giorgia Meloni la cosa migliore è cercare qualche santo in paradiso o, meglio ancora, qualche amicizia che conti". Così in una nota Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Ci sono modalità diverse con le quali ci si rapporta a Trump. Credo che la presidente Meloni senta la responsabilità di essere un ponte fra l'Europa e l'America dati i suoi buoni rapporti con Trump". Lo ha detto l'eurodeputata di Fi, Letizia Moratti, a Otto e mezzo su La7.
"Sul tema dei dazi, credo che Trump sia uno shock per l'Europa, uno stimolo positivo perché l'Ue può mettere in atto le riforme richieste nel rapporto Draghi e Letta che chiedono un'Europa più competitiva, più favorevole agli investimenti, con una transizione energetica sostenibile e quindi in grado di sostenere il welfare."
"Siamo alleati storici degli Usa - continua Moratti - e in questo momento dobbiamo avere la consapevolezza di dover comunque avere a che fare con un presidente eletto ed anche amato dai cittadini americani. L'Europa non può permettersi di non avere un dialogo con Trump. Sono moderata e liberale e il suo stile non mi appartiene ma nell'ambito del mio ruolo di parlamentare europea credo sia dovere rispondergli con fermezza e immediatezza ma cercando sempre il dialogo che porta vantaggi reciproci, come ha detto oggi la presidente Metsola."
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Nel momento in cui Donald Trump "fa saltare l'ordine internazionale basato sul multilateralismo" e "mette a rischio l'unità europea", è importante non far mancare "il nostro sostegno all'Ucraina" parallelamente ai negoziati che "non potranno coinvolgere Europa e Ucraina". Così Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia Popolare, alla Direzione del Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Il giorno in cui Eni annuncia un utile di 14,3 miliardi di euro, la maggioranza presenta un decreto truffa che non affronta la vera questione di come ridurre il peso delle bollette. Il Governo Meloni per aiutare veramente le famiglie italiane avrebbe dovuto tassare gli extraprofitti, rivedere la decisione di trasferire 4,5 milioni di famiglie dal mercato tutelato a quello libero, e puntare sulle rinnovabili invece che sul gas". Così Angelo Bonelli, Co-Portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
"La realtà dei fatti resta una sola: il governo di Giorgia Meloni ha favorito i grandi colossi energetici, che hanno accumulato extraprofitti per oltre 60 miliardi di euro, mentre le famiglie italiane hanno visto raddoppiare le bollette e molte sono costrette a non riscaldarsi per paura di non poterle pagare".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - “Benissimo il governo sulle bollette: previsti tre miliardi che andranno a sostegno di imprese e almeno 8 milioni di famiglie. Dalle parole ai fatti”. Così Armando Siri, Consigliere per le politiche economiche del Vicepremier Matteo Salvini e coordinatore dipartimenti Lega.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Alcune veloci considerazioni a partire dalle cose che credo vadano meglio precisate. La prima: non siamo stati e non siamo di fronte a postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della ue. È stato Putin a rifiutare sempre ogni dialogo, quel dialogo che oggi riconosce a Trump perché lo legittima come suo alleato", Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.
"Occorre spingere con forza per un’autonomia strategica e politica dell’Europa, iniziando subito il percorso di cooperazione sulla difesa perché non saranno le buone intenzioni a rendere forte l’Unione Europea ma la capacità di imporsi e esercitare deterrenza, non escludendo nessuna opzione che sarà necessario adottare e che sarà stabilita in quadro di solidarietà europea".
"Per noi, democratici e europei, è il tempo di decidere - aggiunge Picierno- se essere solo un pezzetto di un Risiko in cui altri tirano i dadi o se essere un continente libero e forte. E va chiarito tanto ai nemici della democrazia quanto ai nostri alleati, senza perdere altro tempo e senza cincischiare noi: l’unica lotta che definisce il nostro tempo e il campo della politica, oggi, è quella dell’europeismo e in difesa delle democrazie liberali e delle libertà dei popoli".
"Siamo noi tutti in questo campo? Pensiamo ad un'alternativa alla destra che parta da questo campo? A me onestamente non è ancora chiaro. Sarei felice di essere smentita, ovviamente. Ma servono parole chiare che vanno pronunciate senza più giocare a nascondino. Crediamo tutti in un’Europa competitiva, con attori strategici del mercato più grandi e forti, un’Europa pronta ad affrontare le crisi internazionali sul piano politico e militare? Perchè questa è l’Europa che serve al mondo e agli europei. Non domani, oggi".
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni, "nell’incontro di Parigi c’era in ritardo e di malavoglia. Intanto partecipa con trasporto e passione agli incontri della destra mondiale che considera l’Europa un incidente della storia. A Kyiv alle celebrazioni per il terzo anno della resistenza, non c’era proprio. A dir il vero ero sola proprio come italiana, ma con tanti colleghi progressisti e socialisti, c’era il mondo libero, i leader e parlamentari progressisti consapevoli della sfida che abbiamo di fronte e che il tempo di agire è ora". Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, alla Direzione del Pd.