Sfogliatelle, brioches, cornetti, millefoglie. Sono fonti ipercaloriche e, per questo, tra i primi esclusi nelle diete di chiunque abbia bisogno di perdere peso, per motivi di salute, o sia diabetico. Ma c’è chi ha trovato un rimedio: è il caso di Candida Aiello, 60 anni, nutrizionista di Vico Equense, in provincia di Napoli, terra natale della pizza a metro e di chef illustri, come Antonino Cannavacciuolo e Gennaro Esposito. Dall’inizio del 2025 anche la stessa Aiello si lancerà nel mercato gastronomico per aiutare tutti i suoi pazienti a mangiare tutto, ma in modo sano.
“Una mia sfogliatella – racconta Candida al Corriere della Sera -. contiene 4 grammi di zucchero mentre una mela ne ha 15. Nelle mie ricette ci sono solo dolcificanti naturali, come l’eritritolo, che deriva dalla fermentazione di frutta e verdura e ha zero calorie. E, per sostituire i grassi, utilizzo l’inulina, una fibra che si estrae dalla radice della cicoria. Allora, mi spiega perché dovrei costringere i miei pazienti a grossi sacrifici a tavola? A dire addio ai dolci? Io dico che, oltre a essere buoni, fanno anche bene. A mia mamma, che è diabetica, ogni giorno ne porto uno. Quelli cucinati seguendo le mie ricette sono sicuri e non perdono il gusto cui tutti siamo abituati”. Aiello, però, deve fronteggiare dei clienti particolarmente esigenti. Ed è stato questo uno dei motivi che ha portato la nutrizionista a scegliere, come primo assaggiatore, suo padre, Giovanni, 89enne e maestro pasticciere di Vico Equense: “Lui qui ha fatto la storia della pasticceria. Ma ora, quando assaggia le mie sfogliatelle, dice che non riconosce la differenza con quelle che faceva lui“, commenta.
Quella di dover evitare i dolci è stata anche un’esperienza che Aiello ha vissuto sulla sua pelle, perché “a seguito di un infortunio al ginocchio che mi fece abbandonare la pallavolo, finii per essere affetta da disturbi alimentari. Sono arrivata a pesare 130 chili, più del doppio del mio peso forma”, racconta ancora. Ed è stato attraverso il duro lavoro che la 60enne è riuscita a tornare al suo peso ideale. Da qui, è iniziato il suo viaggio nel nutrizionismo, una carriera che le ha dato “la speranza di aiutare gli altri che erano caduti nei miei stessi problemi“.
La svolta, però, è arrivata soltanto sei anni fa, quando Candida, non ancora pienamente soddisfatta del suo lavoro, decise di approfondire la nutrizione culinaria. A partire dalla pizza a metro, il simbolo della sua città: “Nella dieta che di solito do ai miei pazienti ci sono tre pizze a settimana e due dolci al giorno. E la mia più grande soddisfazione ce l’ho proprio quando ne mangiamo una assieme: a fine cena, ai miei pazienti diabetici è bellissimo misurare la glicemia e notare che anziché aumentare, mantiene lo stesso livello o diminuisce. È la conferma che il mio è il buono che fa bene”, conclude Candida.