“I componenti profumati e i conservanti sono di gran lunga i più comuni sensibilizzanti responsabili di dermatite da contatto”: lo afferma su Science Direct la professoressa An Goossens
La saponetta profumata è un piacere quotidiano di tanti, con il suo profumo avvolgente e la schiuma soffice. Ma assieme a questi aromi seducenti, potrebbero celarsi insidie per la nostra pelle. Saponi di dubbia provenienza, spesso venduti a prezzi stracciati o senza adeguate informazioni sull’etichetta, possono contenere allergeni e sostanze irritanti. Dove? Si trovano proprio […]
La saponetta profumata è un piacere quotidiano di tanti, con il suo profumo avvolgente e la schiuma soffice. Ma assieme a questi aromi seducenti, potrebbero celarsi insidie per la nostra pelle. Saponi di dubbia provenienza, spesso venduti a prezzi stracciati o senza adeguate informazioni sull’etichetta, possono contenere allergeni e sostanze irritanti. Dove? Si trovano proprio in quell’aroma che tanto piace e a cui puntano le aziende per stimolare l’acquisto.
“I componenti profumati e i conservanti sono di gran lunga i più comuni sensibilizzanti responsabili di dermatite da contatto”: lo afferma su Science Direct la professoressa An Goossens, vincitrice del premio di eccellenza indiano per il lavoro sulla dermatite da contatto ed ex presidente del gruppo europeo di ricerca sulla dermatite ambientale da contatto (EECDRG). Le reazioni ai profumi sintetici presenti nei saponi sono più diffuse di quanto si pensi e rappresentano un problema di salute pubblica in crescita. Secondo Cosmetics Europe, circa il 2% della popolazione soffre di un’allergia da contatto causata da almeno un tipo di profumo. Questa patologia si manifesta con sintomi di arrossamento, prurito, gonfiore o eruzioni cutanee sulla pelle, che è la barriera di contatto principale con i prodotti cosmetici.
Un dato interessante è che le donne risultano essere colpite due volte più frequentemente rispetto agli uomini, a causa del maggiore uso di cosmetici e prodotti profumati. Oltre alle allergie, le irritazioni cutanee legate ai profumi sintetici sono ancora più comuni, manifestandosi con arrossamenti e fastidi. La frequente esposizione a questi composti chimici, infatti, può alterare l’equilibrio e provocare reazioni anche in chi ha una pelle apparentemente sana. In molti casi, è proprio l’uso quotidiano di saponi molto profumati ad aumentare il rischio di sensibilizzazione.
Molte fragranze sono infatti note per il loro potenziale allergenico tanto che la normativa europea (Regolamento EU 2023/1545) obbliga i produttori a indicarle in etichetta. Nella lista degli aromi potenzialmente irritanti e allergizzanti spiccano il limonene, che conferisce un aroma di limone e il linalool usato invece per la nota floreale. Il cinnamal, con la sua fragranza di cannella, e il citral, caratterizzato da un profumo agrumato, sono noti sensibilizzanti. Anche il geraniol, con un odore di rosa, l’eugenol, dal tipico aroma di chiodi di garofano, e l’isoeugenol, simile ma più speziato, possono causare reazioni allergiche. Altri composti come l’amyl cinnamal, che ricorda il gelsomino, e il benzyl alcohol, utilizzato anche per le sue proprietà conservanti, sono nell’elenco delle sostanze comunemente incriminate. Tutti questi composti, se presenti oltre lo 0,001% nei prodotti a risciacquo o lo 0,01% in quelli senza risciacquo, devono essere riportati in etichetta proprio per i possibili rischi. Ma come possiamo proteggerci e scegliere prodotti sicuri? In questo contesto, diventa sempre più importante prestare attenzione agli ingredienti contenuti nei prodotti per la cura della persona.
Se vuoi sapere se il tuo sapone per le mani è davvero sicuro o se potrebbe nascondere qualche insidia, ecco come fare un piccolo test semplice e veloce per scoprirlo e stare tranquilli. Prima di tutto, bisogna dare uno sguardo attento all’etichetta per accertarsi dell’assenza degli allergeni prima citati (limonene, linalool, cinnamal, geraniol, benzyl alcohol, …). Per avere una conferma più pratica, si sperimenta un patch test fai da te. Per farlo, si preleva una piccola quantità di sapone e la si applica su una zona delicata della pelle, come l’interno del polso o la piega del gomito. Dopo aver strofinato delicatamente, si risciacqua con acqua tiepida e si aspetta qualche minuto. Se la pelle inizia a tirare, prude o compaiono arrossamenti, è il momento di mettere un cartellino rosso a quel prodotto. Queste reazioni sono un campanello d’allarme: potrebbero indicare la presenza di ingredienti irritanti, come le fragranze sintetiche. Oltre ai profumi, altri colpevoli potrebbero essere i conservanti chimici o i coloranti artificiali presenti nel prodotto. Per questo motivo, il test non deve essere sottovalutato: è un primo passo semplice ma efficace per proteggere la pelle. Se il sapone supera questa verifica senza causare fastidi, è un buon segnale; diversamente, è consigliabile sostituirlo con una saponetta naturale.
Una valida alternativa, che sta guadagnando sempre più popolarità, è rappresentata proprio dai prodotti privi di fragranze sintetiche. I saponi solidi o liquidi, che non contengono profumi artificiali, sono spesso realizzati anche con ingredienti vegetali come olio di oliva, burro di karité o olio di cocco che li rendono delicati sulla pelle. Un altro esempio di questa nuova visione nella detergenza è l’uso di saponi con una base di aloe vera, che è naturalmente lenitivo e quindi adatto alle pelli più delicate e soggette sensibilità cutanea. Un altro approccio è il fai da te, che consente di realizzare in casa i saponi personalizzati con ingredienti controllati, eliminando completamente il rischio di allergeni nascosti. La saponificazione domestica ha sempre più adepti e in libreria si trovano tanti manuali adatti anche a chi non è esperto di autoproduzione. Ridurre l’esposizione a sostanze chimiche potenzialmente nocive è un passo fondamentale per costruire una routine che tutela la salute e promuove uno stile di vita più sano. Come ben sappiamo, ma spesso dimentichiamo per pigrizia o perché siamo troppo indaffarati, prevenire oggi è molto meglio che curare domani!