Un recente articolo della CNN si incentra sull’abitudine di restare a lungo sul water, armati di smartphone. Un messaggio tira l’altro, il tempo passa e si tiene una posizione innaturale, dannosa per ano, retto e pavimento pelvico, come spiega alla CNN il dr. Lai Xue, chirurgo di Dallas (Texas). La forma ovale della tavoletta comprime le natiche e fa protendere il retto verso il basso, il che è utile per espellere le feci, ma insistendo ostacola la risalita del sangue verso il cuore. La circolazione si concentra di più intorno all’ano e al retto inferiore, ingrossandoli e favorendo le emorroidi. Si indeboliscono i muscoli del pavimento pelvico, importanti per l’evacuazione, e si rischia poi prolasso anale – il retto si protende in fuori, favorendo sanguinamento durante la defecazione, fuoriuscita di muco, difficoltà a trattenere feci e gas. La massima durata della seduta è per gli esperti di 5-10 minuti – addirittura, secondo uno studio bastano 12 secondi per evacuare. Perché allora ci stiamo tanto?

Stitichezza in agguato
Per gli studiosi, all’origine di lunghe sedute poco produttive possono esserci patologie come la sindrome del colon irritabile e il morbo di Crohn, e addirittura tumori del colon-retto. Ma senza arrivare a tanto, la causa potrebbe essere la stitichezza, che rende le feci dure e difficili da espellere e che saltuariamente può affliggere un po’ tutti. Da qui l’insistenza (controproducente) sulla tazza: Lai Xue consiglia di alzarsi, dopo una decina di minuti di tentativi, e di muoversi un po’ per favorire il passaggio delle feci. Non per niente gli esperti raccomandano l’attività fisica contro la stitichezza, ma spesso nel periodo delle feste si tende a muoversi poco, oltre che a evitare i cibi ricchi di fibre, importanti per la regolarità intestinale.

Un 2025 amico del Wc
Tra cenoni e aperitivi, si trascurano gli alimenti anti-stitichezza: legumi, cereali integrali e verdure. Eppure, basterebbe poco ad arricchire la tavola delle feste: aggiungere all’antipasto un colorato e croccante pinzimonio, insieme a sfiziose salsine; usare sfoglie integrali per preparare lasagne o cannelloni; inserire qua e là legumi insoliti come la gustosa roveja o le sciccose lenticchie nere. Indispensabile anche l’idratazione (non con lo spumante!). Sono piccoli cambiamenti, ma importanti per il benessere e per sedute produttive! Perché non inserirli come buoni propositi per il 2025, e implementarli poi nel corso dell’anno?

La guida all’igiene nei Wc pubblici
Batteri come escherichia, stafilococchi, streptococco, ma anche funghi (candida in primis) e virus come quelli di influenza, covid ed epatite A allignano facilmente nei bagni pubblici, ma ciò non garantisce il contagio, che dipende da vari fattori come il livello di pulizia, la presenza prolungata di una persona infetta, le proprie difese immunitarie, la frequenza di pulizia, il tipo di germe. Per esempio il batterio della salmonella muore rapidamente, al contrario del virus dell’epatite A.

Ecco come comportarsi
La buona toilette. Se quella automatica autopulente offre una buona sicurezza, altrettanto possono farlo i wc di bar di buon livello, ristoranti e centri commerciali. In linea generale, verificare che non ci siano scarichi intasati o bidoni senza coperchio (da cui più facilmente escono germi) e che non manchino una ventilazione o una finestra: secondo uno studio del 2021, la scarsa aerazione aumenta il rischio di contaminazioni crociate aeree e sulle superfici. Inoltre la ventilazione aiuta a eliminare l’aerosol che si forma tirando lo sciacquone – secondo gli studi, può arrivare a quasi 1 m di altezza.

Lavarsi le mani.

Chiudersi dentro a chiave. Non è raro trovare uomini che orinano con l’uscio aperto o di aprire una porta e vedere l’utente sulla tazza…

Verificare se c’è carta igienica. Da ricordare poi che fazzoletti di carta e salviettine non si dissolvono nell’acqua: vanno gettati negli appositi cestini.

Non tirare lo sciacquone prima di evacuare: si rischia una doccia di aerosol infetto (vedi sopra).

Non appoggiare nulla a terra.

Non rispondere al telefono. Già il cellulare di suo è un concentrato di germi – secondo alcuni studi, ne contiene 10 volte di più della tavoletta del WC; non è il caso di contaminarlo di più.

Avvicinarsi al WC per orinare. Avete notato i cartelli fantasiosi che si vedono nei bar per invitare i maschietti a centrare la tazza? Qualcuno ci prova con un bersaglio…

Tirare lo sciacquone.

Lavarsi le mani. I germi sono presenti anche su sciacquone, maniglie e rubinetti.

Sedersi o no?
È praticamente impossibile contrarre un’infezione sessuale sedendosi sul WC: gonorrea e clamidia hanno un tempo di sopravvivenza basso e il contagio avviene solo per via sessuale. Difficile anche contrarre un’infezione cutanea, perché la pelle di gambe e natiche è spessa e, se non lesionata, non lascia passare nulla. Ma certo non piace sedersi su un WC frequentato perciò, in mancanza dell’apposito riparo di carta, si può optare per una posizione semi-sollevata o pulire l’asse con una salviettina.

Wc di casa mia
Qui ci sentiamo sicuri: lo usiamo solo noi e lo puliamo bene. Ma il fatto che il bagno sia il nostro non significa che si possa fare a meno di lavare le mani, e nemmeno che ci si possa dedicare a lunghe sedute!

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