È stata la stessa Delimar Vera, oggi 26enne, a decidere di raccontare la sua storia nel documentario "Back from the Dead: Who Kidnapped Me?", disponibile su Apple Tv
Rapita da neonata e creduta morta in un incendio, è stata ritrovata dalla madre sei anni dopo, a una festa di compleanno. No, non è la trama dell’ultima serie Netflix ma la trama di un’incredibile vicenda successa negli Stati Uniti. È tutto vero: Luzaida Cuevas, una madre che aveva perso la figlia neonata in un incendio nel 1997, l’ha ritrovata viva sei anni dopo, a una festa di compleanno. La bambina, Delimar Vera, era stata rapita dalla cugina acquisita Carolyn Correa, che l’aveva cresciuta come sua figlia. È stata la stessa Delimar Vera, oggi 26enne, a decidere di raccontare la sua storia nel documentario “Back from the Dead: Who Kidnapped Me?”, disponibile su Apple Tv.
L’incendio e la scomparsa
Nel dicembre 1997, Luzaida Cuevas vive un dramma che nessuna madre dovrebbe affrontare: la sua bambina di 10 giorni, Delimar, scompare durante un incendio nella loro casa. Le autorità dichiarano che la piccola è morta tra le fiamme, ma Luzaida non si arrende. “Durante l’incendio, corsi immediatamente verso la culla di Delimar, trovandola vuota e con la finestra spalancata”, racconta la donna.
Sei anni di dubbi e speranze
Luzaida non ha mai smesso di credere che Delimar fosse viva. E sei anni dopo, il destino le dà ragione. Nel 2004, Luzaida partecipa a una festa di compleanno e nota una bambina che le ricorda in modo straordinario sua figlia. Con un escamotage, riesce a ottenere un campione di Dna dalla bambina. Il test conferma i suoi sospetti: quella bambina è Delimar. “Ricordo di averla vista e di aver pensato: ‘Wow, questa donna è davvero splendida’”, racconta Delimar. “Mi sentivo naturalmente attratta da lei, come se sapessi istintivamente che era mia madre“. La rapitrice, Carolyn Correa, cugina acquisita del padre di Delimar, viene arrestata e condannata a una lunga pena detentiva. Non ha mai spiegato cosa l’abbia spinta a compiere il folle gesto ma dalle indagini è emerso che aveva architettato il rapimento nei minimi dettagli, ingannando il padre di Delimar, Pedro, con una falsa offerta di lavoro per allontanarlo da casa mentre lei appiccava l’incendio.
Una volta emersa la verità, Delimar è stata affidata a una famiglia adottiva e ha iniziato un percorso difficile per ricostruire il rapporto con i genitori biologici: “Molte persone volevano sfruttare la nostra storia, ma nessuno pensava davvero che forse questa famiglia avesse bisogno di aiuto”, ha spiegato Delimar. Nel documentario la giovane racconta di aver sofferto di pensieri suicidi a 12 anni, quando ha realizzato pienamente la portata del rapimento, e di esser riuscita a rimettere in sesto la propria vita a fatica: “La gente pensa che, se vieni ritrovata dopo un rapimento, tutto si risolva facilmente, come in una favola. Ma purtroppo non è così”.