Storie di un impiegato da tre milioni di follower. Intervistato dal Corriere Milano, Frank Gramuglia, l’autore di video satirici sul mondo del lavoro impiegatizio milanese, e non solo, ha spiegato come sia arrivato al successo social. “A 16-17 anni ho cominciato come barista nel locale di mio padre ad Arese, poi sono entrato nel mondo degli alberghi (2013, primo impiego a Brera) e ho fatto di tutto: portiere di notte, addetto alle prenotazioni, receptionist, fino a diventare direttore in una catena con strutture a Rho, Firenze, la Calabria. Ho lasciato nel 2020. Sono stato il primo a fare gag sui social in tema lavoro ed è andata bene”, ha ricordato Gramuglia, appena eletto da Forbes tra i migliori content creator del 2024.
“Mi sveglio di notte e inizio a guardare cose, a vedermi i lavori degli altri. Se mi vengono idee le scrivo. Poi preparo la colazione (possono essere le 4 come le 7) e torno a dormire. Alle 10 sono operativo di nuovo: scrivo ancora, mi invento contenuti. Faccio da solo: filmo, monto, taglio. Non ho dipendenti o collaboratori a parte l’agenzia di management che mi aiuta nei contatti con i brand. Così vado avanti fino a sera”. Insomma, Gramuglia somiglia sempre più a qualcuno tra Stakhanov e la Ferragni: “Lavoro dalle 10 alle 14 ore al giorno. Con una differenza: allora mi alzavo alle 6 per il turno 7-15 con zero soddisfazioni, zero gratificazioni, uno stress… Adesso le ore sono di più ma ciò che faccio mi piace. Inoltre ho la libertà: non dipendo da nessuno, fisso gli orari, rispondo a me stesso”.
Gramuglia fa poi una botta di conti: con i social guadagna dieci volte tanto di quando era impiegato. La scintilla, e i ringraziamenti, vanno comunque all’isolamento fisico dovuto alla pandemia: nel 2020 cassa integrazione e nemmeno mille euro in banca, così a maggio, quando i confinamenti spaziali si attenuano Gramuglia ingrana. L’ex impiegato vive comunque a Garbagnate Milanese (“detesto il caos e non amo la gente”). Milano? Gigante! Ma serve solo per arrotondare con il b&b GramugliHouse, in viale Carlo Troya, gestito dalla sua compagna.