Houston, we have a (rookie) problem
Troppe poche gare per poter dare qualsiasi giudizio certo. Tuttavia, non si può non pensare che Reed Sheppard, la matricola di Houston scelta con la numero tre allo scorso Draft, il suo esordio tra i pro non se lo era immaginato così traumatico. A Kentucky, il suo tiro mieteva vittime partita dopo partita. Gli avversari tremavano al sol vedergli caricare le gambe. Nella NBA, purtroppo, definirlo anche solo un mediocre tiratore è un complimento. Per adesso. I Rockets hanno vinto contro i Pelicans, nella notte tra giovedì e venerdì. Sheppard ha avuto più minuti del solito. Per la precisione 18, contro una media di quasi 12. Ha ripagato con uno 0 su 8 dal campo (0 su 4 da tre), sinceramente imbarazzante. Le cifre sono tragiche (sportivamente parlando, eh…). Segna appena 3,7 punti di media, con il 34% dal campo. Da fuori, suo fiore all’occhiello, non raggiunge il 30%. Peccato. Il giocatore visto al college sarebbe servito come il pane all’anemico attacco dei Rockets. Ecco perché lo hanno scelto così in alto. Una squadra, Houston, che vede i suoi giocatori più importanti sparare a salve da tre (Green e Sengun) e aprire poco il campo. La point-guard di Houston si trova nella classica situazione di blackout. Esiziale per ogni tiratore, specie se esordiente. Ha perso fiducia, è esitante. Più la palla non va dentro, più sprofonda nella sua crisi. Le “sabbie mobili” di un cecchino. Ha tutto il tempo per rifarsi. Non è la prima e non sarà l’ultima scelta alta al Draft che parte col freno a mano tirato. Ha grande intelligenza cestistica, feeling per il gioco, occhio per l’assist, e la mano c’è (il movimento è veramente ben impostato). Ha tutto per evitare di essere etichettato come nuovo Jimmer Fredette, ricordate?

Jaren Jackson Jr, una stella “nascosta”?
Di lui si parla poco, perché non rappresenta il classico giocatore da copertina. Difficilmente lo vedrete nelle migliori azioni della settimana NBA. Ma nel terzo posto a Ovest di Memphis c’è tanto Jaren Jackson Jr. Ala-forte molto dotata tecnicamente, che può colpire anche da oltre l’arco piedi per terra. Ha una mano molto morbida, un movimento di tiro fluido, capacità di selezionare la conclusione. In questa stagione, sta più spesso con la palla in mano, esibendosi anche in incursioni in cui sfrutta il perno e il suo tocco morbido in avvicinamento. È anche uno che sa tagliare con proprietà, offrendo una buona opzione nei penetra e scarica (Ja Morant gongola…). In più, è un difensore di altissimo livello, con mobilità laterale spaventosa e una grande capacità di proteggere il ferro. Sta segnando oltre 21 punti di media con il 50% dal campo e quasi il 35% da tre. La stella più “nascosta” della NBA?

Le prospettive di Cade Cunningham
Lo scorso anno i Pistons erano stati la peggiore squadra della lega. Quest’anno va decisamente meglio. Sono noni a Est e sembrano più competitivi. Merito anche di Cade Cunningham, che sta producendo una stagione degna di nota. Molto migliorato. Nel complesso, è una point-guard dalle grandi dimensioni per il ruolo (1.98), che dà il proprio meglio quando può creare gioco palla in mano. A tratti, con le dovute distanze, ricorda Grant Hill. Un glorioso ex Pistons. Il giocatore di Detroit ha una buonissima visione di gioco e sembra sempre molto felice quando può condividere la sfera con i propri compagni. Vede molto bene i tagli sia in contropiede che a difesa schierata. Sa anche mettersi in proprio, grazie a un buon palleggio in traffico e abilità nell’uno contro uno. Ne sta mettendo 24,2 a partita (record in carriera) e tira da tre con oltre il 37%, il che rispetto alle premesse della sua carriera è un mezzo miracolo. Non è velocissimo sul primo passo, questo bisogna dirlo. Non sembra neanche troppo leader in campo, un giocatore di polso, come si dice. Però, gli addetti ai lavori sono più ottimisti su di lui rispetto agli esordi. Probabilmente, essere primo violino di una squadra che mira a qualcosa di grande non è nelle sue corde. Però, se continua così, da secondo creatore di gioco potrebbe dire la sua. Non male.

That’s all Folks!

Alla prossima settimana.

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