Un dolce natalizio si trasforma in un’arma mortale. In Brasile, tre donne sono decedute e altre 3 persone sono finite in ospedale dopo aver consumato una torta preparata per il pranzo di Natale. La causa? Avvelenamento da arsenico. Zeli Terezinha Silva dos Anjos, 61 anni, aveva cucinato il dolce per la sua famiglia. Maida e Neuza, sorelle di Zeli, e la nipote Tatiana, sono morte poco dopo aver mangiato la torta. Altre tre persone, tra cui Zeli e un bambino di 10 anni, sono state ricoverate con sintomi di intossicazione. Come riporta il Daily Mail, le autopsie hanno rivelato la presenza di arsenico nei corpi delle tre vittime. Un dato inquietante che ha spinto la polizia ad aprire un’indagine per omicidio.
L’incidente, se così si può definire, è avvenuto il 23 dicembre: la torta incriminata, un “Bolo de Natal”, tipico dolce natalizio brasiliano, era stata preparata da Maida e sua sorella Zeli Terezinha Silva dos Anjos (61 anni), attualmente ricoverata in ospedale. Secondo l’ospedale Nossa Senhora dos Navegantes di Torres, Tatiana e Maida sono morte per arresto cardiaco, mentre la causa della morte di Neuza è stata indicata come “shock da intossicazione alimentare”. Altri tre membri della famiglia, tra cui un bambino di 10 anni, sono rimasti intossicati.
La polizia civile, guidata dall’agente Marcos Vinicius Veloso, sta indagando sull’accaduto: tra gli indizi raccolti, la presenza di prodotti scaduti nella casa dove è stata preparata la torta, tra cui una confezione di maionese scaduta da un anno. Non solo: è stata trovata anche una bottiglia contenente un liquido bianco al posto delle capsule previste. Il liquido verrà analizzato per determinare se sia correlato all’intossicazione. Questi elementi hanno portato gli inquirenti ad aprire un’altra indagine che ha portato alla riesumazione del corpo del marito di Zeli, deceduto a settembre sempre a causa di un’intossicazione alimentare. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se ci siano collegamenti tra i due casi.
L’agente Veloso ha sottolineato che al momento non ci sono elementi che facciano pensare a un avvelenamento intenzionale: “Non ci sono registrazioni di conflitti o dispute sull’eredità tra i membri della famiglia”, ha dichiarato, ma le indagini sono ancora in corso.