“Ci scambiano per sorelle, gemelle e, nella peggiore delle ipotesi, madre e figlia. Pensano che Megan sia mia madre, o che siamo sorelle e che abbiamo una relazione incestuosa. Lo sentiamo dire continuamente, sia di persona che online”. Inizia così lo sfogo che Whitney e Megan, una coppia sposata da 16 anni, ha affidato al tabloid britannico The Sun per denunciare come siano costantemente vittime di fraintendimenti e pregiudizi a causa della loro somiglianza fisica.
“Le persone sono incuriosite dal nostro legame e si affrettano a fare supposizioni”, spiega Whitney. “Fanno domande pensando che siamo qualsiasi cosa tranne che una coppia sposata”. Nonostante Megan abbia solo un anno in più di Whitney, la gente fatica a vedere in loro una coppia ma le due donne non si lasciano scoraggiare e cercano di educare chi non capisce la loro relazione: “Correggiamo gentilmente e spieghiamo che siamo sposate e stiamo insieme da 16 anni”, dice Whitney. “Speriamo che correggendoli possiamo educarli sulle coppie lesbiche e sull’importanza di non fare supposizioni”. A volte, però, le reazioni possono essere imbarazzanti. “Quando diciamo che siamo sposate, rispondono: ‘Ma siete identiche!’ – anche se non lo siamo davvero. Non solo, ci guardano male se per caso ci baciamo in pubblico”, racconta Whitney.
La loro storia d’amore è iniziata nel 2006 su MySpace, quando erano adolescenti. Due anni dopo, Whitney, che studiava a Londra, incontrò Megan di persona per la prima volta: “Appena incrociai il suo sguardo, capii che era lei,” ha raccontato Megan. “Due settimane dopo eravamo ufficialmente una coppia”. Dopo quattro anni di relazione a distanza, nel 2012 Whitney si è trasferita nel Regno Unito e si sono unite civilmente. Quindi, nel 2017, si sono sposate ufficialmente in California e nel 2020 hanno deciso di metter su famiglia. Dopo anni di tentativi e un percorso medico complesso e costoso, Megan ora è finalmente rimasta incinta: “Siamo oltre l’emozione”, confessa Whitney. “È la sensazione più magica sapere che a maggio incontreremo nostra figlia”. La gioia è tanta che, al momento, il timore che i commenti malevoli possano ricadere sulla figlia non le sfiora: “Già ora ci guardano male. Pazienza – dicono -. Ormai siamo abituate”.