“Mi tengo in forma, mangio bene e non prendo sole da vent’anni. Le rughe? Le tollero, non mi fanno impazzire”. Così Luisa Ranieri, icona di eleganza e fascino senza tempo, svela in una lunga intervista a “7” del Corriere della Sera il suo approccio alla bellezza e alla cura di sé. A 51 anni, l’attrice napoletana – iconica protagonista della fiction Rai “Lolita Lobosco” e ora al cinema nel film Diamanti di Ferzan Ozpetek – racconta come affronta il tempo che passa con serenità e un pizzico di filosofia.
L’attrice, che ha da poco compiuto 51 anni, riflette sul rapporto tra donne e invecchiamento in una società “schizofrenica”, dove le rughe sono viste come un difetto da nascondere a tutti i costi. “Se ti scoprono una ruga sul volto ti attaccano alla giugulare”, afferma Ranieri. “D’altra parte, se non te ne vedono ti attaccano lo stesso alla giugulare: chissà cosa hai fatto per non avere rughe! Gli anni me li porto con tranquillità – spiega – Faccio ordinaria manutenzione di pelle senza essere ‘invasiva’ sul viso. Se mi trovo una ruga non è una cosa che mi fa impazzire. La tollero“.
Spesso è stata definita “una donna che non invecchia” e ora svela i suoi segreti di bellezza: un’alimentazione sana e uno stile di vita equilibrato. “Sono una persona che ha sempre prestato grande attenzione all’alimentazione”, confessa. “Faccio alimentazione funzionale da molti anni: non per evitare di invecchiare, ma per stare bene. Mangiare bene è la prima forma di prevenzione per le malattie. Quindi smentisce con una risata le voci secondo cui sarebbe studiata dai medici per il suo particolare apparato genetico destinato alla longevità: “Sono una che mangia bene, che non prende sole da 20 anni, che si allena con costanza“, spiega.
Luisa affronta il passare degli anni con uno spirito rilassato: “Sono fatalista. Penso che siamo nati per crescere, vivere, fare esperienze e invecchiare. La vecchiaia non è una cosa negativa, è anche saggezza. Io mi concentro sulle cose importanti, ed è sempre qualcun altro a farmi notare il tempo che passa. Un po’ me ne frego. Se devo arrivare a 120 anni non essendo autonoma e pesando sulle mie figlie, beh allora preferisco morire prima e lasciarle libere”, conclude.