Pino Insegno ha denunciato Dagospia, Open e altre testate giornalistiche per diffamazione aggravata. “Contro di me una campagna mediatica denigratoria continuativa, costruita su falsità e strumentalmente orientata a colpire Giorgia Meloni”, ha spiegato il conduttore all’AdnKronos, l’agenzia di stampa che per prima ha rivelato le denunce depositate a fine novembre alla Procura di Roma da Roberto De Vita, il legale dell’artista. L’avvocato contesta “la violazione dei principi di verità, il coinvolgimento di aspetti di vita privata e familiare con rappresentazioni false e distorte, la finalità politica strumentale, la gravissima lesione reputazionale artistica e professionale con il conseguente danno economico”, che, aggiunge, “hanno travalicato ogni accettabile diritto di cronaca e critica giornalistica”.
Secondo Pino Insegno, si tratterebbe di una vera e propria campagna stampa denigratoria “in cui la mia storia artistica di 40 anni di teatro, tv, doppiaggio e spettacolo in genere, viene cancellata e la mia reputazione personale diffamata, dove non ci sono numeri a giustificare presunti insuccessi ma solo la vicinanza trasparente ad una donna di destra e la mia libertà di artista non allineato alle logiche che hanno governato da sempre la Rai”. Il fascicolo avviato in procura è al momento un modello 44, con notizie di reato a carico di ignoti.