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“A 10 anni sono stata vittima di abusi, per un anno e mezzo ho avuto il mutismo selettivo. La mia famiglia è esule dalla Libia”: le rivelazioni di Valeria Rossi a Verissimo

Un trauma che ha segnato profondamente la sua vita e che ha a lungo taciuto, prima di trovare il coraggio di parlarne nel suo libro "Come un cane bianco"

di F. Q.
“A 10 anni sono stata vittima di abusi, per un anno e mezzo ho avuto il mutismo selettivo. La mia famiglia è esule dalla Libia”: le rivelazioni di Valeria Rossi a Verissimo

Un racconto tanto toccante quanto doloroso quello di Valeria Rossi a “Verissimo“. La cantante, nota per il tormentone dei primi anni Duemila “Tre parole“, ha rivelato nel salotto di Canale 5 di aver subito abusi durante l’infanzia. Un trauma che ha segnato profondamente la sua vita e che ha a lungo taciuto, prima di trovare il coraggio di parlarne nel suo libro “Come un cane bianco”.

“Ho avuto tante vite, tante rinascite”, ha esordito Valeria Rossi nell’intervista con Silvia Toffanin. “La mia famiglia è esule dalla Libia, già questo ha reso le cose molto complicate. I miei genitori erano molto concentrati sulla sopravvivenza ed è stata una cosa che mi ha messo a rischio”. La cantante ha poi raccontato gli abusi subiti a 10 anni e le conseguenze di quel trauma, tra cui un periodo di mutismo selettivo durato un anno e mezzo: “I traumi possono lasciare tanti effetti”, ha spiegato. “Lo stress post traumatico può avere molti sintomi e provocare anche la disorganizzazione o la dispersività”.

Valeria Rossi ha rivelato che nessuno in famiglia si era accorto di quanto stava accadendo: “Nessuno mi ha capita, forse perché non c’erano gli strumenti e la serenità perché erano concentrati su altro”, ha spiegato. “Ho realizzato questa cosa quando ho avuto modo di esternarla e raccontarla agli altri, il fatto di avere qualcuno con cui confidarti”.

Anche a distanza di anni, il dolore e le difficoltà di quel periodo non si sono cancellate. Nel suo libro, Valeria Rossi racconta che il padre le disse di tacere sugli abusi per “non rovinare una famiglia“: “Faceva parte di una certa generazione questo comportamento un po’ omertoso”, ha commentato la cantante. “Paradossalmente l’apparenza contava di più di quello che succedeva dentro”. A darle la forza di affrontare il trauma è stata un’amica del liceo, Sally, con cui Valeria si è confidata. “Parlando con lei, ho capito che era una cosa grave, dalla sua reazione”, ha raccontato. “Quello ha segnato un inizio di rinascita: sono cicatrici che ti porti nell’anima e ci metti una vita a rimarginarle. Traumi così ti levano un po’ la fiducia nella vita”.

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