Le vendite di auto elettriche languono non solo in Europa ma anche nel Regno Unito, nonostante i costruttori vi abbiano investito in massicce campagne di sconti e facilitazioni per l’acquisto di veicoli con tecnologia a elettroni.

Il Dipartimento dei Trasporti di Sua Maestà era stato tra i primi ad accelerare sulla transizione, fissando per il 2030 lo stop alle vendite di veicoli con motori a combustione. Tuttavia, vista la lenta diffusione delle EV, questa decisione comincia a scricchiolare, al punto che il governo ha deciso di interpellare i costruttori riguardo alla bontà del suo piano di “avvicinamento” alla data fatidica del 2030.

A scanso di equivoci, tuttavia, il Dipartimento dei Trasporti ha fatto sapere che la consultazione non inciderà sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel, ma esaminerà eventuali ulteriori misure di sostegno per l’industria e valuterà quali auto ibride potranno essere vendute insieme ai modelli EV tra il 2030 e il 2035.

L’esecutivo britannico ha dato due mesi di tempo alle case automobilistiche per presentare le proprie opinioni sull’eliminazione graduale delle nuove auto a benzina e diesel, mentre al tempo stesso sta valutando la possibilità di alleggerire le quote di vendita dei veicoli elettrici. Tali quote prevedono che il 22% delle nuove auto e il 10% dei nuovi furgoni venduti quest’anno da ciascun produttore siano a emissioni zero, ma si stanno rivelando poco aderenti alla realtà visto che la quota di EV sul mercato britannico da gennaio a novembre è ferma al 18,7%.

Una beffa per i costruttori, che come detto stanno facendo sforzi economici ingenti per sostenerle, con sconti mai visti, e sono comunque esposti al rischio di multe. Che forse per quest’anno potranno essere evitate, ma solo perché nel computo totale sono previsti anche i crediti ottenuti dalla vendita di veicoli ibridi, come ricorda Bloomberg.

Ma il problema si riproporrà per il 2025, e se ne porterà dietro altri. Uno su tutti, l’occupazione: a novembre Stellantis, di cui fa parte il marchio Vauxhall, ha deciso di chiudere una fabbrica di furgoni a Luton, mettendo a rischio circa 1.100 posti di lavoro. E anche Ford recentemente ha tagliato posti di lavoro nel Regno Unito a causa delle scarse vendite di veicoli elettrici.

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