81. Scorsese Martin Charles | Davide Turrini
Toc toc, chi è? Sono Martin Scorsese. “Ciao, sali”. Polizzi Generosa. Casa dei signori Lo Verde, cugini siculi del regista. Lo spezzone video, che sarà inserito in un documentario sugli antichi naufragi del Mediterraneo, ha fatto il giro del mondo più di Killers of the flower moon. A 82 anni zio Marty è ancora un giovincello a zonzo per il mondo. Che iddio lo preservi. Pure se non gira più film.
82. Scotellaro Antonino noto come Nino | Giuseppe Pipitone
Magistrato antimafia costretto a trasformarsi in un boss, è il protagonista anche della seconda stagione della serie The Bad Guy. Che riesce a essere persino migliore della prima. C’è chi ha osato paragonarla addirittura al Padrino parte seconda, chi l’ha battezzata come la “Breaking bad italiana“, ma forse possiamo parlare di una versione punk della Piovra. Il suo protagonista è un personaggio con cui sarebbe bello passare una serata, magari alla Vucciria. L’interpretazione dell’attore Luigi Lo Cascio è talmente realistica che il primo risultato nella barra di ricerca di Google è “Nino Scotellaro storia vera wikipedia”. Quella voce sull’enciclopedia libera ovviamente non esiste: molto di tutto quello che succede nel mondo di Scotellaro, invece, è accaduto anche nel nostro. Registi e sceneggiatori di The Bad Guy, infatti, sono riusciti a portare su Prime (quindi a un pubblico ampio) gli infiniti rivoli della trattativa tra pezzi dello Stato e la mafia: in un periodo di riscrittura della storia, non è poco. Tra feroce ironia, un’accurata elaborazione dei personaggi e raffinati riferimenti alla recente storia giudiziaria italiana (l’archivio di Riina, l’arresto di Messina Denaro, le intercettazioni di Napolitano), The Bad Guy è una serie che sarebbe piaciuta anche a Leonardo Sciascia.
82 bis. Pandolfi Claudia | Davide Turrini
“Ho quell’ovosodo dentro che non va né su né giù”. Venticinque anni di cinema “d’autore” (e tanta tv) poi un giorno esplode il box office per il film didattico sul bullismo. MissPanda (su Instagram) festeggia i 50 anni (impossibile!) e con Il ragazzo dai pantaloni rosa fa lo scherzo di stare dentro al film italiano più visto del 2024. Più che Bad Guy è la nostra Bad (o Bat?) Girl. Sottovalutatissima Claudia.
83. Sebastiani Amedeo Umberto Rita, noto come Amadeus | Claudia Rossi
Il Festival lo conosce bene eppure non deve aver pensato a quello che ormai, più che un ritornello, è un adagio: “Uno su mille ce la fa“. Va al Nove, fa il 3 per cento di share. Perché prova col quiz riciclato pur sapendo che il pubblico dei quiz non è quello di Che Tempo che Fa. Storie diverse, programmi diversi, traslochi diversi ma certi numeri sanno di sabbie mobili: c’è da trovare la strada per riuscire a migliorarsi. Eguagliarsi, va da sé, è impossibile. Sul mestiere non deve convincere nessuno, continuando sulla stessa via di citazioni, “si può dare di più”.
83 bis. Fiorello Rosario noto come Fiorello | Claudia Rossi
Si dice che la mancanza di una cosa la senti davvero quando la perdi. Fiorello ha mandato il suo VivaRai2 nelle teche, e lo ha fatto quando il programma era al massimo successo: smettere nel momento giusto, uno dei tanti talenti che ha. Ha vinto il Rose D’Or, un premio che si dà nel Regno Unito ai “very” migliori. Prima o poi tornerà. Per ora lascia un vuoto difficile da colmare. Il 2024 resta un anno che lo ha visto presente e vincente, c’è poco da fare.
84. Sgarbi Vittorio | Thomas Mackinson
Si è dovuto dimettere per l’incompatibilità tra le “attività parallele” nel campo della cultura per cui si faceva lautamente pagare, benché fosse stipendiato come sottosegretario ai Beni Culturali. E’ finito pure incriminato per una serie di reati commessi riciclando, esportando e alterando i beni culturali che avrebbe dovuto tutelare. Il 2024 è stato decisamente il suo anno nero, impallinato più volte dall inchiesta giornalistica del Fatto, diventata anche giudiziaria e motivo di imbarazzo nel mondo.
85. Sinner Jannik | Daniele Fiori
Un 2024 stratosferico: due Slam, le Atp Finals e la Coppa Davis vinti nella stessa stagione. Unico nella storia a riuscirci. 73 vittorie su 79 partite disputate, 8 tornei conquistati. Numeri da fenomeno assoluto. Anzi, da numero 1 al mondo. Nonostante questi successi, resta una spada di Damocle sulla sua testa: il caso Clostebol. L’agenzia anti-doping del tennis lo ha scagionato, ma il ricorso della Wada al Tas tiene tutto ancora in sospeso.
85 bis. Paolini Jasmine | Daniele Fiori
Come trasformarsi da modesta giocatrice a simbolo della rinascita del tennis femminile italiano. In un solo anno la 28enne toscana ha stravolto la sua carriera: oro a Parigi in coppia con Sara Errani, due finali Slam, un 1000 vinto, la Billie Jean King Cup conquistata con l’Italia, anche gli Us Open con Vavassori. Oggi è la numero 4 al mondo ed è stata la sportiva più cercata su Google dagli italiani nel 2024: oltre Sinner, è arrivato anche il suo momento.
86. Sorrentino Paolo | Federico Pontiggia
È tornato a Napoli, dopo È stata la mano di Dio, e s’è riscoperto semi-Dio: tessendo la tela di Parthenope, Sorrentino fa di autodeterminazione femminile (la splendida Celeste Dalla Porta) autobiografia immaginaria e riaffermazione autoriale. Sullo schermo, il miracolo di San Gennaro trova un’oscena prestidigitazione; in sala il miracolo di San Paolo trova più di un milione di presenze, per sette milioni e mezzo di euro di incasso. Battuta cult: “Io non so niente, ma mi piace tutto”.
87. Starmer Keir| Gianni Rosini
Come dilapidare un vantaggio di popolarità senza precedenti nella storia: a lezione da Starmer. Una finanziaria lacrime e sangue, via i sussidi al riscaldamento per i pensionati, per finire un bello scandalo sui regali di lusso e la frittata è fatta: –28% di consensi nei primi due mesi al 10 di Downing Street. Ai britannici dice “fidatevi di me”. Come no.
88. Stella Andrea | Daniele Fiori
A capo della McLaren che dopo 26 anni è tornata a vincere il titolo Costruttori di Formula Uno c’è un ingegnere di Orvieto. Dopo aver fatto tutta la gavetta, cominciata in Ferrari nel 2000, è diventato il team principal della scuderia britannica, che ha portato al successo puntando sulla “gerarchia orizzontale“: condivisione delle idee e benessere dei dipendenti. Dopo il trionfo ad Abu Dhabi, ha dichiarato: “È il risultato di un investimento che si fa intorno alle persone”.
89. Stretto, ponte sullo |Carlo Di Foggia
Da ultimo, in manovra, Matteo Salvini gli ha aumentato lo stanziamento di altri 2 miliardi, portando quello totale a 13,6 miliardi. Tutto pur di avere, nei prossimi mesi, il via libera al progetto definitivo da parte del Cipess (il comitato per i grandi programmi infrastrutturali presieduto da Giorgia Meloni). Se dovesse arrivare, la corsa avviata due anni fa dal leghista per far rinascere la grande opera potrebbe concludersi, nei primi mesi del 2025, dove nemmeno Silvio Berlusconi era mai riuscito. Potrà essere ripristinato il contratto con il costruttore Eurolink (guidato da Webuild) fermato nel 2013 dal governo Monti, con le sue penali miliardarie, la vera cosa che conta in questa storia. Salvini gli ha perfino permesso, per decreto, di partire con i lavori senza avere un progetto esecutivo completo approvato, cioè senza sapere se l’opera potrà superare i pesanti dubbi tecnici sulla sua fattibilità. Il grande inganno è pronto a partire. Sta a Meloni decidere se acconsentire.
90. Striano Pasquale |Valeria Pacelli
È stato uno dei casi per il quale una parte della politica ha maggiormente urlato al complotto. Il finanziere è indagato a Perugia per accessi abusivi ai sistemi informatici, insieme all’ex procuratore aggiunto della Dna Antonio Laudati. L’inchiesta è nata dopo la denuncia del titolare della Difesa Guido Crosetto, che ha presentato un esposto dopo la pubblicazione su Il Domani dei suoi redditi di quando non era ministro. Alla fine prove di un complotto non ce ne sono, ma secondo il procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone di accessi abusivi sì. E sono stati iscritti nel registro degli indagati anche alcuni giornalisti, rei di aver pubblicato notizie. Vere.