1. 883| Claudia Rossi
Sky ha fatto riunire Max Pezzali e Mauro Repetto, in un pub, davanti a una Guinness. Alla faccia dei tanti che sfoggiano un malriposto snobismo (musicale), nel mare infinito delle serie tv quella che parla della loro storia trova la corrente giusta ed emerge. Come una canzone degli 883 è sincera, diretta, un po’ puerile. Nessuna drammatizzazione alla maniera delle fiction sulla Gen Z ma problemi ‘comuni’: bocciature, amori, voglia di fare musica in cantina con un Ibm per i primi campionamenti e di sfondare con un’audiocassetta. Hanno ucciso l’Uomo Ragno, loro sono più vivi che mai.
2. Al-Assad Bashar Hafiz |Shady Hamadi
Si dovrà abituare al clima freddo di Mosca, certo non mite come a Damasco. Dopo aver condotto il Paese verso il collasso, ha scelto di non rispondere alla storia e alle famiglie delle vittime del suo regime fuggendo dall’amico Putin. Lo Zar gli ha offerto vitto e alloggio, ma a una condizione: silenzio. Bashar non parlerà, non vuole finire alla sbarra. D’altronde, è solo un altro, ormai innocuo, dittatore arabo.
2 bis. Al Shara Ahmad, noto come al-Jolani Abū Muḥammad | Shady Hamadi
Campione del pragmatismo e del trasformismo. Se lo avesse conosciuto, Tomasi di Lampedusa l’avrebbe inserito nel Gattopardo. Da fondamentalista qaedista a condottiero della liberazione della Siria. Sostenitore della prima ora del radicalismo islamico, ha barattato l’ideologia con il pragmatismo garantendo libertà di culto a tutti. Acume politico e capacità di reinventarsi non gli mancano. Ma il futuro è un rebus.
3. Albano Silvia | Franz Baraggino
Per il governo è il capo delle “toghe rosse”, quella che ha boicottato il Protocollo Italia-Albania dall’interno del Tribunale di Roma. Magistrato della sezione Immigrazione, è la presidente di Magistratura democratica, la corrente “di estrema sinistra”, per dirla con la stampa di destra, che non le ha risparmiato attacchi e insulti. “Per uno scontro bisogna essere in due e noi non abbiamo fatto nessuno scontro, abbiamo solo applicato la legge europea”, ha dichiarato quando era già sotto scorta, per le anonime minacce di morte ricevute una settimana dopo le sentenze sui centri albanesi.
4. Azaiza Motaz Hilal | Giulia Zaccariello
Photoreporter palestinese, nato nel campo di Deir al-Balah 25 anni fa, per 107 giorni ha documentato sui propri social i bombardamenti a Gaza con un eccezionale lavoro sul campo, che più volte lo ha esposto al fuoco dei cecchini. Le sue immagini e le sue cronache in inglese hanno mostrato a tutto il mondo il dramma della popolazione di Gaza. Il suo profilo Instagram è passato da 25mila a 17 milioni e mezzo di follower, e lui è diventato il volto più noto di una nuova generazione di reporter palestinesi molto attivi sui social. Ha detto addio alla Striscia a fine gennaio, dopo aver ricevuto diverse minacce di morte. Per lui è stata la prima volta su un aereo. Oggi gira il mondo per denunciare il massacro dei civili e spera di tornare presto “per ricostruire Gaza”.
5. Baiardo Salvatore | Marco Lillo
Divenuto famoso nel novembre del 2022 per aver previsto l’arresto del boss Matteo Messina Denaro, poi avvenuto nel gennaio 2023, il gelataio di Omegna è finito in carcere alla fine del 2024. Massimo Giletti ha riferito ai pm le sue confidenze su presunti (mai dimostrati) rapporti tra Silvio Berlusconi e il boss Giuseppe Graviano dei primi anni ’90. Baiardo, chiamato dai pm a confermare, ha smentito il conduttore sulle confidenze e su tutto. I magistrati lo accusano di calunnia ai danni di Giletti. La richiesta di arresto prima negata dal gip è stata accolta dal Tribunale e confermata dalla Cassazione. Nel mezzo Baiardo si è lanciato sui social come attivista e influencer anti carcere duro per i boss. Vedremo nel 2025 se i pm chiederanno il giudizio.
6. Beretta Andrea noto come Berro | Davide Milosa
È il primo pentito del mondo ultras in Italia. L’ex capo della curva Nord dell’Inter sta collaborando con la Procura di Milano da circa un mese. I suoi verbali stanno riscrivendo gli ultimi sei anni degli affari criminali di parte del direttivo nerazzuro, a partire dall’omicidio di Vittorio Boiocchi. Beretta è attualmente indagato per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Aggravante che deriva dall’aver gestito gli affari della curva oltre che con Marco Ferdico anche con Antonio Bellocco, rampollo della ‘ndrangheta di Rosarno. Quell’Antonio Bellocco che il Berro ha ucciso con decine di coltellate il 4 settembre scorso. Omicidio compiuto per non essere ucciso a sua volta, come avrebbe progettato Bellocco. L’indagine Doppia curva, oltre al tifo organizzato nerazzurro ha coinvolto anche i capi della curva milanista, con in testa Luca Lucci che oggi si trova in carcere, destinatario di altre tre ordinanze d’arresto: una per spaccio, una per traffico internazionale di droga e una come mandante del tentato omicidio dell’ex narcos e tifoso milanista Enzo Anghinelli.
7. Bergoglio Jorge Mario, noto come Papa Francesco | Fabrizio d’Esposito
Ha compiuto 88 anni il 17 dicembre. Nove giorni dopo, a Santo Stefano, si è alzato dalla sua sedia a rotelle, con la casula rossa indossata sopra il vestito bianco, per spalancare la seconda porta santa del Giubileo, quella del carcere romano di Rebibbia. È l’immagine di un papa che non nasconde la sua infermità al cospetto degli ultimi degli ultimi, i detenuti. Un’immagine che corrobora l’impronta misericordiosa del suo pontificato, iniziato nel marzo del 2013. In questo Ventiquattro che sta finendo, il papa argentino venuto “dalla fine del mondo” è stato ancora una volta l’unico “leader” della Terra a spendersi di più per la pace in Ucraina e in Medio Oriente, denunciando su quest’ultimo fronte i bimbi “mitragliati con crudeltà a Gaza”. A novembre, poi, quando si è votato per le presidenziali americane ha detto chiaramente di non sapere quale fosse il male minore tra Donald Trump e Kamala Harris. Il 2025 sarà il suo dodicesimo anno alla guida di un miliardo e quattrocento milioni cattolici nel mondo (in aumento ovunque tranne che in Europa): la Chiesa francescana è sempre più universale e meno romanocentrica. Senza dimenticare che i suoi avversari interni più tenaci, i clericali di destra, hanno perso il loro punto di riferimento: l’arcivescovo trumputiniano Carlo Maria Viganò, scomunicato in estate.
8. Berlusconi Pier Silvio | Gianluca Roselli
Il quesito sulla sua discesa in politica lo insegue ovunque, lui forse vorrebbe, perché “come mio padre la politica è nel mio dna”, ma per ora nega e temporeggia, anche su pressione della sorella Marina, che sui diritti civili è “più vicina” alla sinistra. Così Pier Silvio guida saldamente Mediaset con buoni risultati, dà l’assalto ai canali tedeschi e continua a sostenere Forza Italia, che verso Arcore ha un debito di 100 milioni. E il partito a Roma risponde, vedi le battaglie contro gli extraprofitti bancari (pro Mediolanum) e la diminuzione del canone Rai, che significherebbe meno introiti pubblicitari per il Biscione.
9.Biden Joseph Robinette jr noto come Joe| Roberto Festa
Voleva ridare dignità all’America. Se ne va con due guerre aperte e un Paese, il suo, che non lo ama. Biden ha guidato gli Stati Uniti fuori dal Covid. Ha difeso Stato sociale, voto, diritti riproduttivi. Ma è rimasto testardamente attaccato al potere, senza capire che la sua America non esiste più, travolta da rabbie profonde e nuove insicurezze economiche e identitarie. Il suo penoso tramonto simboleggia quello del vecchio impero americano. E di un’idea di democrazia.
9 bis. Harris Kamala Devi| Roberto Festa
Un clamoroso fuoco di paglia. Solo l’entusiasmo dei dem per lo scampato pericolo della candidatura di Biden ha potuto far scambiare una politica di apparato, senza visione, per la possibile alternativa a Trump. Pur contando sulla campagna presidenziale più ricca della storia, è riuscita a perdere l’appoggio del più tradizionale elettorato democratico: neri, giovani, ispanici. Promette di tornare presto alla ribalta. Non c’è democratico che pensi sia una buona idea.
9 ter. Trump Donald John| Roberto Festa
Ha trionfato alle elezioni. Ha scansato i problemi giudiziari. Sta imbottendo il governo di fedelissimi. Nessuno, sei mesi fa, avrebbe immaginato un 2024 tanto entusiasmante per Trump. Ancora una volta, ha capito il lato oscuro dell’America meglio di chiunque altro. E ha vinto a modo suo. Seminando paure. Proiettando sogni. Si prepara a governare a colpi di editti, minacce, deportazioni. Buona parte dell’America, e il mondo, trattengono il respiro.
10. Boccia Maria Rosaria | Maddalena Oliva
Protagonista assoluta del gossip di fine estate, difficilmente una donna è stata in grado di mettere così “a nudo” il potere: sintesi rara, per la gioia di noi femministe, di questioni di genere, di privato e pubblico, di personale e politico. Eversiva. O almeno così sembrava partita. Con colpi di scena dettati da una controinformazione social da studiare, l’imprenditrice di Pompei-influencer-consulente (mancata) del ministro della Cultura per i grandi eventi ha portato il medesimo ministro alle dimissioni. “Ho scelto di parlare solo quando il vaso delle menzogne era ormai colmo, limitandomi a difendere la verità. Vengo accusata di essere una ricattatrice, ma in realtà sono coloro che occupano i palazzi del potere a esercitare il ricatto”, ha rivendicato. Non paga dello scalpo, da una versione quanto più vicina a una nostrana stagione di House of Cards o Borgen, nei suoi strascichi, tra querele e lettere al capo dello Stato e a garanti, è finita a tragicommedia. Restiamo pur sempre l’italica patria di B.
10 bis. Sangiuliano Gennaro | Maddalena Oliva
Di lui resteranno le gaffes, i 17 minuti di intervista in lacrime al Tg1, uno sbrego in testa. Non sono ancora maturi i tempi per l’egemonia culturale della destra. Gli va riconosciuto di aver provato a salvare l’integrità dell’articolo 54 della Costituzione, pagando con la poltrona il fatto di essere stato l’unico ministro ad aver raccomandato per un incarico mai partito e pure a titolo gratuito. Lo immaginiamo, per suo stesso dire in una delle ultime telefonate all’allora amata, “a fare l’oscuro giornalista all’ultima scrivania dell’ultimo scantinato Rai” o “in un’abbazia a leggere i Codici del 1400: ho molti amici frati”. Preferiamo ricordarlo da vivo.