21. De Martino Stefano | Claudia Rossi
Col sole in fronte. Prima ballerino ad Amici poi “quello” che stava con Belen: sembrava destinato allo sfracello ma il ragazzo ha lavorato duro e sì, ha colto le occasioni con l’attitudine del miglior “figlio di Maria” (De Filippi). È bello, gentile, professionale. Il 2024, più che consacrazione, è trampolino di lancio definitivo. I detrattori tireranno in ballo anche la fortuna, ma è risaputo che quella aiuta gli audaci. Sulla cresta dell’onda per restarci, lo sguardo dello scugnizzo, il piglio del veterano.

22. Decaro Antonio | Antonio Massari
A marzo il Viminale nomina una commissione d’accesso per valutare l’infiltrazione mafiosa nell’amministrazione comunale di Bari, guidata dal sindaco del Pd. Un’indagine della direzione distrettuale antimafia ha da poco messo nel mirino la consigliera Maria Carmen Lorusso, eletta col centrodestra (e poi passata al centrosinistra) e suo marito Giacomo Olivieri (ex consigliere regionale) indagati per scambio elettorale politico-mafioso. Durante una manifestazione il presidente di regione Michele Emiliano, ricordando un aneddoto del suo contrasto alla mafia, racconta un episodio di anni prima: “Decaro, allora assessore, mi disse che era stato minacciato con una pistola. Lo presi e andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere, per dirle che questo ingegnere è assessore mio e deve lavorare perché c’è il pericolo che qui i bambini possano essere investiti dalle macchine. Quindi, se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido”. Le dichiarazioni di Emiliano fomentano nuove polemiche. Qualche mese dopo si vota a Bari e poi in Europa. Nel capoluogo pugliese vince il candidato dell’ex sindaco, Vito Leccese, mentre lui ottiene 495.918 preferenze per Bruxelles e diventa il mister preferenze dell’intero Pd.

23. Dengue | Martina Milone
A marzo 2024 scatta una prima allerta a Busto Arsizio: dopo un caso sospetto vengono avviati tre giorni di disinfestazione straordinaria. Ma è con il focolaio di Fano, iniziato a fine settembre, che la diffusione del virus inizia a preoccupare: solo nella cittadina marchigiana si conta un quinto dei casi italiani. Dal 1 gennaio al 5 dicembre la malattia infettiva tropicale ha colpito secondo i dati ufficiali 693 persone. Trasmessa da insetti vettori come le zanzare del genere Aedes, il contagio provoca febbre alta, mal di testa ed eruzioni cutanee.

24. Delmastro Delle Vedove Andrea | Valeria Pacelli
Uomo forte di Fratelli d’Italia, è finito indagato a Roma per rivelazione di segreto per il cosiddetto “caso Cospito”: è accusato di aver riferito al collega Giovanni Donzelli informazioni sul contenuto dei colloqui dell’anarchico Alfredo Cospito con alcuni detenuti. Conversazioni in cui si parla dell’abolizione del 41 bis e che vengono riportate da Donzelli alla Camera il 31 gennaio 2023. Per questi fatti la Procura ha iscritto il solo Delmastro, richiedendone poi l’archiviazione. Ma il gip ha disposto un’imputazione coatta e ora il sottosegretario si ritrova imputato. Superate le polemiche per questa vicenda, ne sono arrivate delle altre nei giorni scorsi, quando alla presentazione a Roma di una nuova auto per il trasporto di detenuti al regime del 41 bis e di Alta sicurezza Delmastro ha detto: “Non lasciamo respirare chi è dietro quel vetro”.

25. Delpero Maura| Davide Turrini
Scusi, scende? No, salgo. Giusto una quindicina di giorni e sapremo. Ma se alla bolzanina Maura Delpero, ex insegnante di scuola, regista e autrice di Vermiglio, scappa pure la nomination agli Oscar come miglior film “internazionale” diventa la donna italiana dell’anno. Altro che Cortellesi (o no?).

26. Elkann John Philip Jacob | Ettore Boffano
All’inizio, quando aveva 27 anni ed era appena morto suo nonno Gianni, lo chiamavano il “Romolo Augustolo degli Agnelli”. Poi, la Fiat e lui furono salvati da quattro grandi uomini: il suo prozio Umberto Agnelli, Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Sergio Marchionne. Oggi invece, a 48 anni, “Yaki” rischia di giocarsi tutto in questo 2025 che sta arrivando. Una causa penale dov’è indagato per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato, la causa civile parallela della madre Margherita che gli chiede conto dell’eredità di Gianni e Marella Agnelli, Stellantis senza un amministratore delegato e in crisi negli Usa come in Europa, la Juventus che dovrà riuscire a conquistare quel quarto posto per la Champions che non sfuggì ad Allegri, la Ferrari che non vince più neppure la Coppa Cobram della F1, i giornali del Gruppo Gedi che intravedono ormai il Corriere della Sera con il lanternino. O la va o la spacca dunque per Elkann: non fu Romolo Augustolo a 27 anni, deve fare di tutto per non diventarlo a 49.

26 bis. De Palma Michele | Andrea Tundo
La sua Fiom ha visto arrivare da lontano la crisi dell’auto, in solitaria: andò a bussare all’ufficio di Carlos Tavares a Parigi nel giugno 2023, tre settimane dopo organizzò un convegno a Milano con gli altri sindacati europei auspicando una soluzione comune. “La nostra politica non sta vedendo arrivare il cambiamento”, disse. Il tempo gli ha dato ragione. Il vero merito però è stato riuscire a ricompattare il fronte interno, riunendo Fiom, Fim e Uilm contro l’ex Fiat dopo divisioni decennali. Il 2025 si preannuncia ancora ricco di vertenze da risolvere: non si sa quante battaglie riuscirà a vincere, ma ha indicato una strada. Crede fermamente in una “internazionale” operaia e ha ammiratori insospettabili anche in ambienti lontani dal sindacato. Nato a Terlizzi, il paese di Nichi Vendola, ne condivide una certa favella affabulatoria: seguirlo in tv per credere.

27. Fassino Piero | Vincenzo Bisbiglia
Si è sempre giustificato parlando di una “distrazione“, di aver “appoggiato” il prodotto nella tasca del giaccone per rispondere al telefono. Alla fine il Tribunale di Civitavecchia lo ha condannato a pagare un’oblazione di 500 euro per estinguere il reato di tentato furto. È stata una primavera difficile per Piero Fassino. L’ex ministro è stato denunciato dalla Polaria di Fiumicino per aver cercato di portarsi via senza pagare, il 15 aprile scorso, un profumo Chanel Chance da 130 euro dal duty-free dell’aeroporto Da Vinci. Ma alla fine ha evitato il processo anche alla luce della tenuità del fatto.

28. Fazzolari Giovanbattista | Giacomo Salvini
Il suo compito è improbo: dare la linea al partito e controllare il lavoro dei ministri. Usa le chat di partito da padrone di casa: “Dobbiamo uscire su questo, dire quest’altro, mandiamo tizio e caio nei tg…”. A volte esagera. Per alcuni mesi il responsabile comunicazione del governo è stato messo in freezer dopo l’uscita, improvvida, sull’omino della Cia che vedrebbe Giorgia Meloni come unica interlocutrice affidabile. Parla meno in pubblico, ma è l’unico che conta davvero nel governo. “Parlate con Fazzo…”, ripete Meloni agli interlocutori. A marzo ha emanato una sorta di direttiva a FdI: in tv dovranno andare solo donne, giovani e senza “panze”. È il codice Fazzo. I deputati sovrappeso non l’hanno presa bene.

29. Fleximan | Salvatore Frequente
Per la legge è un criminale, ma per tanti è un giustiziere. Un nome immaginario dietro il quale si celano tanti autori di danneggiamenti di autovelox: qualcuno è stato denunciato, la maggior parte continua ad agire nell’ombra. A inizio anno il fenomeno valica i confini del Veneto e si diffonde in tutta Italia. Da quel momento Fleximan conquista le pagine dei giornali e diventa un idolo nei social. E mentre qualche sindaco mostra segni di cedimento (“Bisogna tenere conto del dissenso”), c’è chi cavalca il malcontento. Salvini intensifica la sua battaglia contro la “giungla di autovelox”: poi arriva anche un decreto. Ma Fleximan continua a colpire.

30. Forchette onorevoli, il ristorante di Montecitorio | Ilaria Proietti
La dieta non s’addice al Palazzo. Nonostante il taglio dei parlamentari, il bilancio interno della Camera registra spese per il servizio di ristorazione da record. Quando i deputati erano 630 servivano circa 2,1 milioni per soddisfare le onorevoli forchette attovagliate al ristorante o alla buvette: ora che gli eletti sono scesi a 400, di milioni ne serviranno 3,4 secondo le previsioni 2025. Un boom rispetto alla legislatura precedente, ma anche rispetto al 2024 (+11%). Onorevoli primati. A tavola.

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