51. Molinette, ospedale| Giovanna Trinchella
Trapianti da record, che superano ogni volta un limite che sembrava invalicabile o quasi. Invece all’ospedale Molinette di Torino da anni si continua a salvare vite eseguendo interventi innovativi e in alcuni casi per la prima volta in Italia o al mondo. È successo anche nel 2024 con il trapianto del cuore e del fegato in blocco, come fossero un unico organo o il doppio trapianto microbiota-fegato.

52. Musk Elon Reeve| Roberto Festa
I 277 milioni donati alla campagna di Donald Trump sono stati il miglior investimento della sua vita. Dove c’è Trump oggi c’è lui. Da responsabile della “efficienza amministrativa” taglierà i costi della burocrazia e controllerà incentivi e regolamentazioni per Tesla e Space X. Lui si definisce “il miglior amico di Trump”. Da quando gli è così “amico”, la sua fortuna è schizzata alle stelle. Rispetto a un anno fa, è di 218 miliardi più ricco.

53. Naldini Luigi | Giovanna Trinchella
In una intervista al ilfattoquotidiano.it nel 2017 spiegò come grazie alla terapia genica “l’esistenza di molti bambini era cambiata in meglio”. Nel 2024 il direttore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) di Milano, ha vinto il premio alla carriera Phacilitate Lifetime Achievement Award per il suo ruolo di pioniere nel campo della terapia genica e dell’impatto della sua ricerca nella cura di gravi malattie genetiche.

54. Naval’nyj Aleksej Anatol’evič |Gianni Rosini
Simbolo indiscusso dell’opposizione interna a Vladimir Putin. Emblema di una Russia libera e aperta a tutti? Giudizio sospeso. Di sicuro è colui che più di tutti ha avuto il coraggio di sfidare il capo del Cremlino senza fuggire dal Paese. Una scelta che gli è costata la vita. E questo non potrà mai essere cancellato.

55. Netanyahu Benjamin noto come Bibi| Gianni Rosini
Era già tutto pronto per il suo funerale politico dopo il 7 ottobre 2023. E invece Bibi è risorto dalle proprie ceneri contro ogni previsione: ha retto alle pressioni di alleati interni e internazionali, a quelle delle proteste di piazza e ha anche allargato l’azione militare a Libano e Iran, reggendo fino al ritorno del suo protettore Donald Trump. Il prezzo da pagare potrebbe però essere alto: oltre ai processi, rimane valido il mandato d’arresto de L’Aia.

56. Nordio Carlo | Giuseppe Pipitone
Il ministro che si paragona a Churchill (“Alla mia età sconfisse Hitler”) ha ottenuto l’approvazione della sua riforma della giustizia penale. Tra le altre cose ha abolito l’abuso d’ufficio (ora l’Italia è l’unico Paese Ue senza questo tipo di reato), limitato il traffico d’influenze e introdotto un avviso d’arresto che nelle intenzioni del legislatore doveva servire a evitare il carcere per i colletti bianchi. Sfortunatamente, però, la norma si estende anche agli spacciatori di droga. Gli effetti nefasti della legge si vedono ogni giorno: pusher e narcos, avvisati in anticipo del rischio arresto, si danno alla latitanza. Un pasticcio che in altri Paesi avrebbe portato alle dimissioni immediate del ministro. Non nel nostro, dove il guardasigilli ha ipotizzato il passo indietro solo nel caso fosse accolta la proposta del procuratore Nicola Gratteri: estendere l’obbligo dell’alcoltest anche ai politici. “Potrei dimettermi se mi fosse vietato di bere”, ha minacciato. Almeno ora è più chiaro perché le sue riforme producono questi micidiali effetti collaterali.

57. Oasis | Claudia Rossi
Il 27 agosto 2024 annunciano una reunion attesa per 24 anni. La messa in vendita dei biglietti genera un caos mai visto, molti fan (veri) rimangono senza, molti influencer si assicurano un posto e un post. Il music business chiama, il bisogno di soldi anche. Liam e Noel rispondono con una storia che parte da Caino e Abele: biblical, direbbero loro. Quello che conta? La voglia di tornare a cantare. Una generazione che ha bisogno di ritrovarsi, insieme agli eroi di sempre. Nessuno così.

58. Pacino Alfredo James noto come Al | Davide Turrini
Oh Sonny boy, Sonny boy. È la biografia dell’anno. Anche perché prima non ce n’era mai stata una. Memorie di Alfredo James, detto Al, grazie alle quali comprendiamo come l’interprete del Padrino fosse, eufemisticamente, il più grande piantagrane di Hollywood. Le sapeva tutte lui. E Coppola, Lumet, Friedkin, Pollack, erano tutti dei fessacchiotti incapaci di dirigerlo e farlo esprimere al meglio. Stupidi noi che non l’avevamo capito.

59. Pazzali Enrico | Davide Milosa
“Perché Eni ci chiama? Uno, perché c’è Enrico Pazzali, due, perché c’è Enrico Pazzali, tre, perché c’è Enrico Pazzali, quattro e cinque perché Samuele e Carmine fanno le indagini”. Andava dicendo così l’hacker Samuele Calamucci, inconsapevolmente descrivendo il manifesto della presunta centrale illecita di dossieraggio con sede al quinto piano di via Pattari a Milano. Della società Equalize, il presidente autosospeso di Fondazione Fiera, soprannominato nelle intercettazioni Zio Bello, era, secondo i pm, uno degli animatori. E soprattutto era colui che grazie ai suoi rapporti di alto livello con politica e magistratura poteva portare clienti importanti. Secondo la procura il manager usava Equalize per approntare report su avversari politici e non solo. La discovery dell’indagine avviene il 24 ottobre con alcuni arresti. Tra questi l’ex poliziotto Carmine Gallo, ad di Equalize, e lo stesso Calamucci. Pazzali è solo indagato, accusato come Gallo e Calamucci di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo ai sistemi informatici dello Stato. Per Pazzali, il pm Francesco De Tommasi aveva chiesto i domiciliari. Richiesta rifiutata dal gip e ribadita dalla Procura nell’appello davanti al Tribunale della Libertà.

60. Pelicot Gisèle| Martina Castigliani
Sedata e abusata per anni dal marito che ha venduto l’uso del suo corpo, inerme, a decine di uomini. Ha affrontato un processo, per sua volontà, a porte aperte e si è fatta carico di diventare la pioniera di un passaggio storico da cui, si spera, non si può tornare indietro. “La vergogna deve cambiare campo”, il suo manifesto. Non più gli occhi sulle vittime, ma sugli uomini che credono di poter disporre delle donne a piacimento. Oltre ogni diritto umano. Ha reso pubblica se stessa e la sua storia perché servisse ad altre per risorgere. Un sacrificio personale per un riscatto collettivo.

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