Il cestista statunitense LeBron James sta disputando con i Los Angeles Lakers la sua 22esima stagione in NBA. Al momento, ha preso parte a 28 partite in cui ha totalizzato 23,5 punti, 7,9 rimbalzi e 9 assist di media, ottime statistiche considerando poi che James è diventato il giocatore più vecchio della lega avendo compiuto 40 anni. Nonostante il suo contributo non manchi mai, è oggettivo che questa sia la prima stagione della sua carriera in cui la sua squadra rende di più quando si accomoda in panchina.

Nelle passate 21 stagioni la differenza tra quando James giocava e quando sedeva in panchina era sempre a suo favore: con lui in campo, le sue squadre mediamente ogni 100 azioni d’attacco registravano oltre 10 punti in più rispetto a quando non giocava (in alcune stagioni il differenziale superava persino il +15). Nella prima parte di questa stagione, invece, con James in campo il differenziale è di -10 e in generale diversi indicatori statistici dei Lakers, in particolare difensivi, peggiorano con lui in campo. Il giornalista sportivo Kirk Goldsberry ha scritto a riguardo sul sito The Ringer, analizzando questo dato del differenziale e altre statistiche che dimostrano come James abbia più difficoltà rispetto agli anni passati ad aiutare la sua squadra. Si nota poi come James sia meno aggressivo rispetto alle prime stagioni: è più difficile vederlo puntare il canestro concludendo la sua azione personale con una poderosa schiacciata. “Non è mai stato così poco propenso ad arrivare al ferro. Non è mai stato più propenso a tentare un tiro da tre punti”, ha puntualizzato Goldsberry.

Forse però, è in difesa che i 40 anni di King James cominciano a pesare. Nei 35 minuti di media in cui è in campo, i Lakers sono la 25esima squadra del campionato per valutazione difensiva, vale a dire per punti concessi agli avversari ogni 100 possessi. Senza di lui invece, sono la terza. “La difesa in transizione è una vera seccatura, soprattutto a 39 anni, e un’altra manifestazione dell’età è che l’impegno di James in difesa è passato dall’essere affidabile a occasionale, in particolare nei contropiedi”, si legge sempre su The Ringer.

È anche ipotizzabile che James si stia risparmiando per i momenti decisivi della stagione. Dalla regular season ai playoff infatti cambia praticamente tutto. Attenzione dunque a sottovalutare Lebron James che, nonostante l’età, è sempre pronto a calare l’asso dalla manica.

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