La squadra si gioca una partita decisiva per il prosieguo della stagione. E mentre giocatori e allenatore, nonostante le loro evidenti responsabilità, danno tutto in campo ed in panchina per provare a salvare una stagione ormai compromessa, la società ha già voltato pagina, gli esperti di mercato riportano non soltanto l’indiscrezione del possibile licenziamento di Fonseca ma addirittura il nome del sostituto designato, il suo connazionale Sergio Conceição. Siamo di fronte a qualcosa di inaudito: l’esonero a mezzo stampa a gara in corso. Un nuovo, ennesimo capolavoro della società AC Milan.

Quanto successo durante Milan-Roma davvero ha pochi precedenti. Con l’annuncio praticamente a fine primo tempo, con il punteggio ancora in bilico e aperto a qualsiasi risultato, e un post partita se possibile ancor più surreale, con un allenatore virtualmente esonerato mandato comunque allo sbaraglio davanti ai microfoni, a cui toccherà praticamente annunciare il proprio licenziamento, e nessuno della società a metterci la faccia, anche solo per confermare ciò che tutti sanno già. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, per i tifosi rossoneri.

Parliamoci chiaro: Paulo Fonseca non avrebbe mai dovuto essere l’allenatore del Milan. Inadeguato. Dal primo dei sostenitori all’ultimo dei detrattori, lo sapevano tutti in estate, a parte forse Furlani e Ibrahimovic, quando hanno concluso il loro sconclusionato casting (che per altro aveva individuato Lopetegui, prima che la sollevazione popolare facesse saltare l’ingaggio dello spagnolo per poi virare sul portoghese). Un ripiego, mentre tutta la piazza sognava Antonio Conte e aveva bisogno di un leader in panchina, che però la società evidentemente non voleva. Una scelta al ribasso e quindi sbagliata. Poi la stagione di Fonseca ha preso una piega anche peggiore di quanto si potesse pensare, perché – a torto o forse probabilmente a ragione, poco importa – il tecnico ha presto ingaggiato una battaglia personale contro i senatori dello spogliatoio, prima Leao, poi Theo Hernandez, portando avanti questioni di principio magari condivisibili che però di fatto hanno ulteriormente penalizzato la squadra. Un autentico disastro. Fonseca sarebbe stato esonerato molto tempo fa, già a settembre, se il Milan non avesse vinto in maniera rocambolesca ed estemporanea il derby. Ma era chiaro che quel successo rischiava soltanto di rinviare la crisi a un momento successivo, e tardivo. E così infatti è stato. Tre mesi dopo, con lo scudetto ormai andato e persino la qualificazione alla prossima Champions in pericolo, il Milan si ritrova a prendere una decisione inevitabile.

Meglio tardi che mai, ammesso che non lo sia già, si dice in questi casi. Il Milan caccia Fonseca, ma quella che potrebbe anche essere la scelta giusta, adesso è comunque sbagliata. Non solo nella forma: indiscrezioni filtrate o peggio ancora fatte filtrare a gara decisiva in corso, con una gestione dilettantesca della crisi, sintomo di tutte le lacune di questa dirigenza. Anche nella sostanza. Cambiare sì, ma come, per chi. Il Milan punta su un profilo – un risultatista ai limiti dell’anticalcio, una specie di Simeone ma dei poveri, la solita scelta al ribasso – che rappresenta l’esatto contrario di ciò che aveva convintamente ricercato solo pochi mesi fa per aprire un nuovo ciclo dopo Pioli. Dimostrando di non avere alcuna idea tecnica su come risolvere il problema, perché non ha capito proprio il problema. Un allenatore che per altro aveva già scartato – Conceição era fra i candidati vagliati in estate – e se non era l’uomo giusto allora non si capisce bene perché dovrebbe esserlo adesso, in una situazione ancora più complicata. Comunque straniero, senza esperienza di Serie A (che almeno Fonseca aveva, non che sia servita). Insomma, un altro salto nel buio. Potrà andare bene o male, peggio è difficile del resto vista la situazione in classifica, ma è l’ennesima follia del Milan targato Cardinale/Furlani/Ibrahimovic. Una società completamente allo sbando, ed è tanto più grave se si pensa da dove partiva questa dirigenza, da una squadra campione d’Italia e coi conti in ordine, pronta ad aprire un ciclo e invece inabissata sul più bello. Peggio di Fonseca c’è solo esonerare Fonseca. Almeno in questo modo.

X: @lVendemiale

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Sèrgio Conceiçao, il non signore: caratteristiche, schemi, carriera e carattere del nuovo allenatore del Milan

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