“Per anni ho dormito nel letto di Gianni, per sentirlo vicino“. A dirlo, commosso, è Santo Versace, reduce dai maxi festeggiamenti per i suoi 80 anni, che a Domenica In ha ripercorso la sua vita, dalla morte dei suoi fratelli, Tina e Gianni, al rapporto con la sua attuale moglie, Francesca De Stefano, con cui è sposato da più di un anno. “Con lei parliamo sempre del futuro, c’erano anche i miei figli alla festa, ho avuto la sensazione di un amore assoluto, Donatella mi ha mandato 100 rose. Ora inizia la vita, perché io non mi fermo”, esordisce l’imprenditore.
“Tu hai parlato delle tue 4 vite”, aggiunge, incuriosita, la conduttrice, Mara Venier. “La mia vita più lunga è stata a Reggio Calabria – spiega Versace -. Poi da Milano, fino al 15 luglio 1997, quella dopo Gianni fino alla cessione dell’azienda (la maison Versace, ndr), infine la quarta, che è iniziata con Francesca, lei ha capito che le mie ferite erano ancora aperte“, spiega Santo. L’imprenditore, infatti, ha perso due fratelli a cui era molto legato. Prima, Tina, la più grande dei bimbi di casa Versace, scomparsa prematuramente quando era ancora molto giovane. La sua morte rese Santo “il primogenito”, e quindi responsabile dei fratelli più piccoli, Gianni e Donatella (attuale direttore artistico della maison di famiglia). Anni più tardi, però, nel 1997, Gianni fu assassinato all’esterno della sua casa di Miami. E Santo, quindi, si ritrovò “solo con me stesso, non accettavo che fosse successo – aggiunge -. Per molti anni ho dormito nel letto di Gianni sul Lago di Como, per sentirlo vicino“.
Fu soltanto il primo incontro con la sua attuale moglie, Francesca De Stefano, a far tornare il sorriso sul volto dell’imprenditore: “Ci siamo incontrati per caso, io ero in un tailleur Dolce e Gabbana quando me l’hanno presentato. Ho capito subito che eravamo fatti l’uno per l’altra. Chiamai il mio fidanzato dell’epoca e gli disse che non era l’uomo della mia vita”, spiega la donna. Per Santo non ci sono dubbi: quella con Francesca è la sua vita più bella. “Ho conosciuto Carlo quando era principe, ho stretto la mano ad Obama, ma questa per me è la vita più bella. Quando hai l’amore il resto non serve, per noi occuparci dei fragili ora è un sogno. Prima era una cosa più collaterale, mentre adesso la Fondazione per noi è fondamentale, i ragazzi sono tutti figli nostri. Con lei ora ho ritrovato la vera felicità“, conclude Versace.