Sono andati vicinissimo a una collisione che si sarebbe potuta rivelare fatale. E, infatti, la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti sta indagando sull’incidente, per certi versi surreale, che lo scorso venerdì, 27 dicembre, avrebbe potuto provocare una strage. È successo all’aeroporto di Los Angeles, dove due aerei hanno rischiato di scontrarsi sulla pista di atterraggio. Perché mentre un Embraer E135, della compagnia aerea charter Key Lime Air, atterrava e si dirigeva verso il suo ponte d’imbarco, dalla controllo del traffico aereo è improvvisamente arrivato l’ordine di fermarsi in un punto specifico per evitare la collisione con un altro velivolo che stava passando in quel momento, ovvero un Airbus A321, della compagnia Delta Airlines, che stava decollando. Ed è davvero per poco che i due aerei non si sono scontrati.
Sarebbe stato il charter, secondo le prime ricostruzioni, ad aver superato il punto di attesa previsto. Ed è per questo che il controllore del traffico aereo, il cui audio è registrato e udibile dalle riprese circolate online, ha imposto lo stop immediato all’equipaggio dell’Embraer: “Fermatevi, fermatevi, fermatevi“, urla al pilota mentre le immagini mostrano l’Airbus sollevarsi da terra. Sullo sfondo, il charter, con a bordo una squadra universitaria di basket maschile, ha appena concluso la sua frenata.
Fortunatamente, la collisione è stata evitata giusto in tempo e nessuno è rimasto ferito durante quei momenti concitati. Che, in realtà, i passeggeri non avrebbero nemmeno vissuto, perché nessuno si sarebbe accorto di quel rischio difficilmente ipotizzabile. L’incidente è stato ripreso durante una live streaming che, su YouTube, mostrava in diretta gli arrivi e le partenze dall’aeroporto losangelino. Non è la prima volta, però, che si verifica una circostanza simile: in molti, guardando alla collisione rischiata dai due velivoli, hanno ricordato uno dei peggiori disastri aerei della storia, quello del 1997, quando due Boeing 747 si scontrarono nell’aeroporto di Los Rodeos, a Tenerife, in Spagna, causando la morte di 583 persone.