Dal pugno chiuso di Julian Assange, liberato dopo un calvario giudiziario di 14 anni, a quello di Donal Trump dopo il fallito attentato durante un comizio elettorale in Pennsylvania. E ancora: i festeggiamenti dei ribelli siriani a Damasco che hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad e le immagini dall’alto del massacro del pane, con la popolazione disperata del nord di Gaza che si accalca sui camion per recuperare un po’ di farina. Sono alcune delle immagini che passeranno alla storia del 2024 che si sta chiudendo e che raccontano di un anno segnato da guerre, con un Medio Oriente senza pace, dai disastri climatici, dal ritorno dei repubblicani alla Casa Bianca e dal fallimento dei democratici. Ma anche con qualche immagine, come quella di Assange che abbraccia la moglie da uomo libero, che ci obbliga a non perdere le speranze per il 2025 che arriva.

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L’agenda 2025 – Ci aspetta un anno breve: dopo Trump, un salto nel buio

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