La Regione Lazio come il Governo: arrivano i sottosegretari regionali per placare la crisi
La crisi politica nella Regione Lazio, pur senza una soluzione definitiva, sembra aver trovato un fragile punto di equilibrio. Decisivo è stato l’intervento di Giorgia Meloni, che ha avvertito Forza Italia e Lega delle possibili ripercussioni nazionali qualora le loro pretese fossero proseguite, ventilando l’ipotesi di rimpasti sfavorevoli agli alleati. Dopo mesi di tensioni e scontri interni, dovute al cambio di equilibri in consiglio, alla maggioranza guidata da Francesco Rocca, l’accordo raggiunto punta a una redistribuzione delle deleghe, accompagnata dalla proposta della creazione dei sottosegretari regionali.
Cambiare tutto per non cambiare nulla – Sostenuto dalla premier Giorgia Meloni e dal vicepremier Antonio Tajani, il presidente Rocca ha trovato un compromesso che prevede il trasferimento delle deleghe al Cinema e cultura, anche se rimane ancora in ballo la delega all’urbanistica, a Forza Italia. Come contropartita, la Lega riceverà in compensazione la delega alla Protezione Civile, finora gestita direttamente da Rocca. Tuttavia, la possibilità di assegnare un terzo assessorato agli azzurri, richiesta da tempo, è stata definitivamente accantonata. A questa ridistribuzione si aggiunge una proposta che potrebbe segnare un punto di svolta: la creazione della figura del sottosegretario regionale. Una soluzione che Rocca ha definito necessaria per “rendere più efficiente la macchina amministrativa”, ma che di fatto potrebbe servire anche a placare i malumori dei berlusconiani.
La lettera dei consiglieri azzurri e il pressing su Fazzone– Prima dell’incontro chiarificatore tra Rocca e il coordinatore regionale di Forza Italia, Claudio Fazzone, i consiglieri azzurri avevano formalizzato le loro richieste in una lettera. Nella missiva, visionata dall’agenzia Nova, si chiedeva a Fazzone di “tenere il punto con gli alleati, senza cedere a richieste illogiche” e di garantire maggiore rappresentanza in giunta, possibilmente attraverso la nomina di un terzo assessore proveniente dalle file dei consiglieri. “Forza Italia ha dimostrato un comportamento esemplare in questi mesi,” si legge nel documento, che ribadisce come i consiglieri azzurri abbiano lavorato con “spirito di piena collaborazione reciproca e unità”. Tuttavia, i firmatari avvertono che senza un cambiamento rapido, questa collaborazione potrebbe venire meno.
Ipotesi sottosegretari– La lettera è stata di fatto superata dall’incontro tra il governatore e Fazzone. Al termine del vertice, una nota della Regione ha sottolineato la volontà di “accelerare l’azione di governo” e di esplorare modifiche allo statuto regionale per migliorare l’efficienza amministrativa. Incrociato dai giornalisti, Rocca ha precisato che si sta lavorando all’istituzione della figura del sottosegretario regionale: “Una soluzione utile al funzionamento della macchina amministrativa e capace di risolvere alcuni problemi di equilibrio nella maggioranza.” “La priorità – si legge nella nota ufficiale – è di proseguire il percorso di riforme avviato sin dall’inizio della legislatura, con il pieno supporto di tutte le forze di maggioranza. Il contributo di Forza Italia, in particolare, non è mai mancato né in Giunta né in Consiglio.”
I nuovi equilibri– L’accordo raggiunto segna una tregua delicata, non solo a livello di maggioranza ma anche all’interno dei berlusconiani, dopo le diverse minacce del senatore Claudio Lotito. Il senatore di Forza Italia aveva lamentato di essere trattato “come un cameriere” dal governatore Rocca, arrivando a minacciare l’uscita dalla maggioranza dei suoi. Che queste minacce abbiano pesato sulla soluzione trovata o meno, poco importa: l’attenzione si concentra ora sui nuovi equilibri interni. Tra i vincitori emerge chiaramente Giuseppe Simeone, fedelissimo di Fazzone e figura di peso in Forza Italia. Simeone si prepara a ricevere due deleghe di rilievo in Regione, quelle alla Cultura e al Cinema, strappandole alla leghista Simona Baldassarre. Inoltre, indiscrezioni del ilfattoquotidiano.it parlano di un rafforzamento della posizione del partito con l’assegnazione di due poltrone chiave nelle partecipate regionali, Astral e LazioCrea, che dovrebbero andare sempre a dei fedelissimi di Fazzone e di Tajani. Paradossalmente, uno degli sconfitti sembra essere proprio Lotito: nonostante il clamore sollevato, il suo pupillo Giuseppe Emanuele Cangemi non è riuscito a conquistare la vicepresidenza del Consiglio regionale, che resta saldamente nelle mani della meloniana Roberta Angelilli.
Le opposizioni– Nel frattempo, le opposizioni non risparmiano critiche alla maggioranza. “Apprendiamo che, secondo il presidente Francesco Rocca, all’interno del centrodestra tutto è stato chiarito e ogni nube dissipata. Speriamo che, a differenza di quanto accaduto in passato, questa volta la situazione sia davvero risolta. La crisi interna tra i partiti di maggioranza ha paralizzato l’attività del Consiglio per quasi sei mesi, con conseguenze gravi su temi cruciali come la sanità, i trasporti e le infrastrutture”, dichiarano i rappresentanti dell’opposizione. In particolare, le opposizioni contestano la proposta di introdurre la figura dei sottosegretari: “ Solo una destra disperata e sfasciata può individuare nella creazione di nuove poltrone la via d’uscita a una crisi senza soluzione. La proposta di cambiare in fretta e furia lo Statuto della Regione Lazio, per aggiungere ai già poco attivi assessori anche dei sottosegretari, è irricevibile. In due anni, non abbiamo mai sentito la voce di molti degli attuali assessori e oggi si parla di introdurre nuovi incarichi senza averne dimostrato l’utilità. Le istituzioni non devono essere al servizio dei giochi politici interni, ma rispondere alle necessità dei cittadini”.
La partita per il momento sembra chiusa, anche se i forzisti restano insoddisfatti per la mancata concessione di un terzo assessore, un malcontento acuito dalle sconfitte del centrodestra nei recenti appuntamenti elettorali nel Lazio, con 8 comuni su 9 persi nelle amministrative. A ciò si aggiunge il malessere legato alla gestione della delega alla sanità, che il presidente Rocca continua a trattenere, nonostante l’importanza della materia suggerirebbe un assessore dedicato. Secondo indiscrezioni raccolte da Il Fatto Quotidiano, la scelta di lasciare la sanità nelle mani di Rocca sarebbe voluta da Giorgia Meloni, intenzionata a gestire il dossier da Palazzo Chigi, utilizzando il Lazio come laboratorio per il modello sanitario che desidera implementare a livello nazionale. Anche tra le fila della Lega il clima non è sereno. Il ridimensionamento politico vissuto negli ultimi mesi lascia spazio a tensioni interne, con la speranza che almeno la delega all’urbanistica venga mantenuta, unico elemento che potrebbe permettere a Salvini di salvare la faccia davanti al suo elettorato.