Chi è bestiale il primo dell’anno è bestiale tutto l’anno. E dunque non si poteva che inaugurare con variopinta bestialità la prima puntata del 2025 di questa scalcagnata rubrica. Scalcagnata come chi deve arrangiare una maglietta da gioco alla bisogna, e per evitare di incorrere in sanzioni fa quel che può, nella solita maniera casereccia. Ma si sa, le domeniche bestiali sono un terreno scivoloso ed equivocabile ed ecco che dal raffazzonare si passa a contraffare in un attimo. Uscite a vuoto, sì, che in alcuni casi è pure una fortuna che siano a vuoto, e poi ci sono le entrate: quelle nelle caviglie, quelle negli spogliatoi e quella in un nuovo anno che ci si augura ricco di referti dettagliati, bizzarrie e rusticità.
SIT IN
La ritrosia alle novità è un elemento cardine delle domeniche bestiali. Entrare nel nuovo anno è come veder entrare un arbitro nel suo spogliatoio: qualcosa di difficile da accettare. Con questo spirito retrò si è preso due mesi di squalifica Gianlusca Sgarra, il mister del Parioli Fc, Eccellenza Lazio. Il motivo: “Al termine del primo tempo avvicinava l’arbitro e gli rivolgeva espressioni offensive. Successivamente alla notifica del provvedimento disciplinare lo avvicinava minacciosamente e poggiandogli il petto su una spalla lo spingeva, costringendolo ad indietreggiare, reiterando le espressioni ingiuriose. Si sedeva, quindi, davanti la porta dello spogliatoio arbitrale, impedendone l’accesso al direttore di gara, fino a che non intervenivano i dirigenti della società ospitata”.
CHI FA DA SE(DICI)
Raffazzonato? Sì! Arrangiato? Certo! Ma le domeniche bestiali sono anche e soprattutto questo. Rusticità, come quella che porta alla situazione documentata dagli amici della pagina Facebook “Abruzzo Calcio Ignorante”, che ringraziamo per la foto, con il numero sei dell’Atletico Amiternum, Seconda Categoria, creato poggiando un foglio bianco a coprire la decina, ottenendo l’effetto sperato.
CHI FA DA SE’ (ED ESAGERA)
Se una cosa porta effetti positivi, come la capacità di arrangiare di sopra, non bisogna per forza portarla oltre i limiti perché poi quegli effetti non assumono più gli stessi contorni. È il caso della squalifica per due dirigenti di Prima Categoria Veneta, del Fossalunga e del Gargagnaco, accusati dall’arbitro di “al termine della gara il suddetto dirigente responsabile ha contraffatto senza alcun tipo di autorizzazione il modulo di fine gara con ammoniti ed espulsi. Alterando la descrizione ufficiale”.
MANCATO E GRAZIATO
Un bonus per un liscio. Sì, può capitare anche questo, che sia una fortuna la mancata coordinazione che ti porta a non centrare il bersaglio. Accade in Brighton-Brentford di Premier League: Joao Pedro duella con Yarmoliuk, gli partono i nervi e decide di rifilargli una bella gomitata in bocca. Gliela tira bella forte, soltanto che il gomito colpisce l’aria e non il volto dell’avversario. C’è il var, però, e allora si va ad analizzare la condotta di Joao Pedro: gli dice bene, aver lisciato Yarmoliuk porta l’arbitro ad estrarre solo il giallo e non il rosso.