Un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, riguardante la possibile disputa delle gare olimpiche 2026 di specialità negli Usa, ha riaperto il tormentone sulla pista da bob di Cortina. Impresa Pizzarotti e Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) stanno costruendo l’impianto dopo aver abbattuto il bosco di Ronco, ma i lavori devono essere ultimati entro metà marzo, almeno nella parte strutturale che renda possibile la pre-omologazione da parte del Cio e delle Federazioni degli sport di scivolamento. È la condizione necessaria per consentire l’omologazione nell’ottobre 2025 ed evitare la cosiddetta soluzione B, che porterebbe le Olimpiadi a 6.364 chilometri di distanza, nell’impianto di Lake Placid, stato di New York.

La notizia non è nuova per i lettori de ilfattoquotidiano.it, visto che Andrea Varnier, amministratore delegato di Fondazione Milano Cortina 2026, lo aveva già dichiarato nel maggio 2023, confermando che “c’è un piano B per tutto”. Allora non era ancora stata trovata una società disposta a costruire la nuova pista Eugenio Monti. A questo punto, con l’inizio del 2025, la domanda si pone in modo definitivo. Non a caso è stata formalizzata la scelta della possibile alternativa negli Usa, e non a Sankt Moritz in Svizzera (300 chilometri da Cortina) o a Innsbruck in Austria (160 chilometri) come ipotizzato fino alla scorsa estate. Da Fondazione si limitano a dire: “Lake Placid è soluzione B ufficiale, ma solo nel caso non si vada a Cortina su cui continuano ad arrivare rassicurazioni da parte di Simico”.

Quando il 18 dicembre i tecnici del Cio si sono recati nel Bellunese per esaminare lo stato di avanzamento, Simico ha rilasciato dichiarazioni rassicuranti. “Ad oggi è stato completato il 67 per cento dei lavori per la data indicata, le prime sei curve sono finite e sono in fase di rifinitura le piastre di partenza maschile, femminile, la centrale di refrigerazione e l’edificio di arrivo. Dell’impianto di refrigerazione, in particolare, parte meccanica ed elettrica saranno completate entro questo mese. Il 70 per cento dei collettori principali sono stati posati, mentre nel frattempo, sono già state predisposte 25 su 33 stazioni di rilancio”. Tutto bene? A vedere le foto che arrivano da Cortina si ha la conferma che il cantiere è in piena attività, ma che c’è ancora parecchio lavoro da ultimare in un paio di mesi.

Il Wall Street Journal riporta le dichiarazioni di Elana Meyers Taylor, la bobbista quattro volte olimpico statunitense: “Naturalmente io amerei competere a Cortina, ma sarebbe entusiasmante poter gareggiare in casa”. Il governatore di New York, Kathy Hochul, ha rassicurato: “Lo Stato di New York è onorato di essere selezionato e lavoreremo a stretto contatto con la Fondazione per discutere la pianificazione in modo dettagliato per mettere in scena il piano di riserva, il Piano B”. Lake Placid ha già ospitato i Giochi di bob nel 1932 e nel 1980. Non sarebbe una novità una location così lontana, se si pensa che le gare di surf di Parigi 2024 si sono disputate a Tahiti e nel 1956 gli eventi equestri invece che a Melbourne si svolsero in Svezia. Sarebbe comunque un brutto colpo per il governo che vede impegnato in prima persona il ministro leghista Matteo Salvini, fautore del progetto-light tirato fuori all’ultimo momento, un anno fa, quando già due gare d’appalto erano andate deserte. Non a caso la ministra Daniela Santanchè ha dichiarato: “Noi siamo italiani e orgogliosi di esserlo e faremo in Italia la pista da bob”. Lo sciovinismo italico ne uscirebbe a pezzi.

Scott Riewald, amministratore delegato dell’impianto USA Luge, ha dichiarato: “Si creerebbe un ambiente diverso, un’esperienza olimpica diversa nel non essere con il resto del Team Usa, ma non c’è niente come competere in un’Olimpiade sul tuo territorio di casa e sul tuo terreno di casa. Penso che presenterebbe grandi opportunità per gli atleti del Team Usa e di Usa Luge competere con i migliori al mondo su una pista in cui abbiamo avuto successo”. Le premiazioni si terrebbero a New York City, anziché nella Medal Plaza di Cortina.

Nel mondo ci sono 16 piste da bob, oltre che negli Usa, in Austria, Germania, Svizzera, Norvegia, Francia, Lettonia, Russia, Canada, Corea del Sud, Giappone e Repubblica Popolare Cinese. L’Italia ha dismesso nel 2008 quella di Cortina e nel 2011 quella di Cesana Pariol, utilizzata per le Olimpiadi Torino 2006, diventata troppo costosa visto anche il numero esiguo di atleti e di gare.

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