Oltre due anni fa, su queste pagine, avevo evidenziato i rischi intrinseci del sistema di pagamento Buy Now, Pay Later (Bnpl), “acquisto ora e pago dopo”, sottolineando come questa innovazione apparentemente vantaggiosa potesse trasformarsi in una trappola per consumatori e rivenditori. Già allora era chiaro che la facilità d’accesso al credito offerta dal Bnpl celava un potenziale devastante per le situazioni di sovraindebitamento, soprattutto tra i consumatori meno attenti alla gestione finanziaria.

Anche Banca d’Italia, forse a seguito – mi voglio lusingare – del mio post, nell’ottobre del 2022 diramava una comunicazione in cui specificava che “questa forma di credito non è oggetto di una specifica regolamentazione e, pertanto, la disciplina applicabile e le relative tutele dipendono dal modo in cui l’operazione è in concreto configurata”, richiamando inoltre “l’attenzione dei consumatori sui possibili rischi e sulle tutele riconosciute ai clienti dalla disciplina di trasparenza bancaria”.

Poi silenzio assoluto.

Oggi, con una diffusione ancora più ampia di questo strumento nei paesi anglosassoni, è necessario fare il punto sui suoi effetti e sul futuro di questa modalità di pagamento che, a breve, invaderà anche il nostro paese.

Recenti ricerche in Usa dimostrano, infatti, che il Bnpl ha avuto un impatto significativo sul comportamento dei consumatori. La possibilità di suddividere i pagamenti in rate senza interessi ha aumentato la spesa media dei clienti e incentivato acquisti che altrimenti non sarebbero stati effettuati. In particolare, i consumatori finanziariamente vincolati — quelli che già dipendono da carte di credito (e, in generale dal sistema del credito), per fare acquisti — sono tra i più colpiti. Per questi utenti, l’introduzione del Bnpl ha determinato un aumento delle dimensioni dei carrelli del 14%, contro un incremento del 3% tra i consumatori meno vulnerabili.

Se da un lato questo rappresenta un vantaggio per i rivenditori in termini di ricavi, dall’altro pone serie questioni di sostenibilità per i consumatori. La facilità con cui i pagamenti rateali vengono percepiti come gestibili — grazie alla riduzione apparente del peso finanziario — può facilmente condurre a un indebitamento eccessivo, specialmente in assenza di adeguati strumenti di educazione finanziaria.

Oltre ai rischi per i consumatori, il Bnpl presenta sfide importanti anche per i rivenditori. Sebbene aumenti i ricavi a breve termine, potrebbe influire negativamente sulla fedeltà del cliente e sulla sua capacità di spesa futura, specialmente se si generano difficoltà finanziarie, con conseguente aumento del rischio di insolvenze e dei danni reputazionali.

A questo si aggiunge un panorama normativo in rapida evoluzione: i governi di molti Paesi stanno adottando misure per regolamentare il Bnpl, cercando di proteggerne gli utenti più vulnerabili.

In Italia, come al solito, calma piatta: i legislatori devono accelerare i processi di regolamentazione, garantendo che i consumatori siano protetti da pratiche potenzialmente dannose.

Il Bnpl rappresenta senza dubbio una rivoluzione nel mondo dei pagamenti, ma è una rivoluzione che deve essere gestita con cautela. I dati degli ultimi mesi confermano quanto sia necessario intervenire per trasformare questa innovazione in una risorsa sicura per tutti, piuttosto che in una trappola per molti.

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