Il 2025 nel mondo dello sci di fondo è iniziato con un mistero: dove è finita la squadra dell’Ucraina? All’improvviso, i cinque atleti della delegazione di Kiev non si sono più presentati al cancelletto di partenza delle gare del Tour de Ski, la competizione a tappe in corso in Italia dove in questi giorni ci sono stati prima gli appuntamenti sulle nevi di Dobbiaco e ora in val di Fiemme. Viktoriya Olekh, Anastasiia Nikon, Sofiia Shkatula, Andriy Dotsenko e Denys Muhotinov nel giorno di Capodanno, quando a Dobbiaco erano in programma le 15km a inseguimento, sono spariti. Fino al giorno prima erano in gara, poi sono scomparsi senza che nessuno sapesse dare una spiegazione.

Per tre giorni la Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (Fis) ha brancolato nel buio, senza saper dare una risposta alle domande crescenti degli addetti ai lavori e dei giornalisti al seguito del Tour de Ski, alimentate dal silenzio della Federazione di Kiev. “Non ho idea di dove siano finiti, non si sono presentati alla partenza e nessuno della squadra ucraina ci ha fatto pervenire qualche comunicazione sul perché della loro assenza”, ha dichiarato il 2 gennaio il direttore di gara della Fis, Michal Lamplot. Ancora più inquietanti le dichiarazioni di Synne Dyrhaug, addetta stampa della Federazione: “Non sappiamo cosa sia successo e nemmeno dove siano”.

Vista la guerra in corso tra Russia e Ucraina, il caso stava per esplodere a livello mondiale. Nella serata di venerdì 3 gennaio però è arrivata la prima spiegazione ufficiale. Contatta dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, la stessa Fis ha finalmente fornito una versione sull’accaduto: “La delegazione ucraina ha spiegato che la loro intenzione originaria era che gli atleti abbandonassero il Tour de Ski a questo punto della competizione”. Si è trattato quindi di una decisione già presa dal team di Kiev, che aveva scelto di lasciare Dobbiaco senza partecipare alle successive tappe della competizione. Alla base di questa decisione ci sarebbero le “difficoltà finanziarie” della delegazione ucraina, ha spiegato sempre la Fis, che hanno quindi costretto i cinque atleti (che erano già molto indietro in classifica) a un addio anticipato alle gare. Semplicemente, però, l’Ucraina si sarebbe dimenticata di comunicare il tutto alla Fis. Scatenando un enigma che stava per diventare un caso politico. Anche se in Italia, esclusi gli appassionati di sci di fondo, nessuno si era accorto di nulla.

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