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“Pensavo fosse stress, invece avevo un tumore al quarto stadio. Ho sottovalutato i sintomi”: l’influencer Georgie Swallow racconta la sua terribile malattia

La paziente sta bene e da poco ha festeggiato 5 anni senza tumore. Ha organizzato una grande festa e ora la sua vita è cambiata, stavolta ovviamente in meglio

di Paolo Aruffo
“Pensavo fosse stress, invece avevo un tumore al quarto stadio. Ho sottovalutato i sintomi”: l’influencer Georgie Swallow racconta la sua terribile malattia

A volte proprio le malattie più insidiose avanzano silenziosamente, e questo le ancora più pericolose. Lo sa bene Georgie Swallow, giovane inglese diventata ormai un punto di riferimento per quasi 100mila follower su Instagram. In un’intervista alla BBC, Georgie ha rivelato che sintomi che attribuiva allo stress fossero in realtà il segnale del Linfoma di Hodgkin, già al quarto stadio.

Ho avuto un’infanzia meravigliosa con una sorella maggiore e una sorella minore, e molti amici. Ma da adolescente mi sono sempre sentita molto insicura e cercavo costantemente di perdere peso. Ora mi rendo conto di tutto il tempo che ho perso, se solo avessi saputo prima cosa mi sarebbe accaduto”, ha esordito la ragazza originaria di Iver (Buckinghamshire, Regno Unito).

A soli 24 anni Georgie comincia ad avvertire che il corpo sta cambiando: spesso ha il raffreddore, la notte suda molto e le prudono le gambe come mai prima. Pensa di avere un problema di allergia e fa delle analisi per approfondire e, nel frattempo, perde spaventosamente peso. Ma nel frattempo sta assumendo degli integratori per dimagrire e di conseguenza pensa che siano proprio quelli e lo stress a farle perdere peso. Invece no, è il terribile tumore che si sta manifestando.

Ma lei ancora non lo sa e il tempo scorre, fino a quando – un giorno, in ufficio – si rende conto di avere un nodulo al collo. “Fortunatamente mio padre aveva un’assistenza sanitaria privata, quindi sono stata visitata rapidamente dagli specialisti. Mi addolora molto pensare che ci siano persone che, invece, devono aspettare a lungo. A me è stato detto che se avessi aspettato più a lungo non ci sarebbe stato niente da fare”, le parole di Georgie. La quale poi ha spiegato di aver iniziato immediatamente la chemioterapia ma, poco dopo, il tumore è tornato.

Avevo bisogno di fare più chemioterapia e anche un trapianto di cellule staminali – ha continuato -. Mi hanno isolata perché avevo il sistema immunitario debolissimo. Era il 2019, il trattamento mi ha mandato in menopausa precoce ed era troppo tardi per congelare i miei ovuli, quindi mi è stato detto che è quasi sicuramente ormai sono infertile. Però mi sento molto fortunata perché è accaduto poco prima del Covid, e così i miei genitori sono stati con me”.

Ormai Georgie sta bene e da poco ha festeggiato 5 anni senza tumore. Ha organizzato una grande festa e ora la sua vita è cambiata, stavolta ovviamente in meglio. “Quello che ho passato ha cambiato la mia prospettiva. Mi sento privilegiata per il tempo che ho. Prima di stare male, ero così insicura del mio aspetto… non indossavo nemmeno un costume da bagno davanti ai miei amici. Ho permesso che le mie paranoie mi bloccassero”. Oggi Georgie viaggia molto e, anche attraverso i social, diffonde messaggi positivi: “Di’ sì alla vita”, il suo motto.

Cos’è il Linfoma di Hodgkin – Ma cos’è il Linfoma di Hodgkin? Il sito dell’AIRC spiega: “Il linfoma di Hodgkin è un tumore del sistema linfatico che origina dai linfociti B, un tipo di globuli bianchi presenti nel sangue, nei linfonodi, nella milza, nel midollo osseo e in numerosi altri organi che compongono il tessuto linfatico”. Quanto ai numeri, invece, lo stesso sito della Fondazione Italiana per la ricerca sul Cancro scrive: “È un tumore relativamente raro: colpisce circa 4 persone ogni 100.000 abitanti. Tuttavia è il più comune nella fascia di età di 20 ai 30 anni. In Italia nel 2020 sono state stimate 2.150 nuove diagnosi, di cui 1.220 tra gli uomini e 930 tra le donne”.

Generalmente il linfoma colpisce maggiormente le persone tra i 20 e i 30 anni oppure oltre i 60 anni. Non è una malattia ereditaria e si stima che un terzo dei casi sia legato all’infezione da virus Epstein-Barr, responsabile della mononucleosi infettiva. È maggiormente diffuso nel Nord Europa, negli Stati Uniti e in Canada rispetto ai Paesi asiatici. I sintomi più comuni? Ingrossamento dei linfonodi, soprattutto nella regione cervicale, febbre, sudorazioni notturne, perdita di peso involontaria e prurito. Poiché non si conoscono fattori di rischio specifici non è possibile prevenirne l’insorgenza. In presenza di sintomi che possono far pensare a un linfoma di Hodgkin è fondamentale rivolgersi al medico per eventuali e ulteriori esami di approfondimento.

Le informazioni di questo articolo non sostituiscono il parere del medico

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