Ascesa e rovinosa caduta del magnate dell’hip hop Puff Daddy. Nonostante gli avvocati dell’accusato, che si trova in carcere per presunto traffico e violenza sessuale, associazione a delinquere e induzione alla prostituzione, si fossero raccomandati col giudice di evitare che circolassero sulla stampa calunnie nei confronti dell’assistito, ecco che il 14 gennaio arriva un macigno.
C’è grande attesa attorno al docu-film “Diddy: The Making of a Bad Boy”, di cui è stato diffuso il trailer. In 90 minuti vengono racchiuse – con video e testimonianze – tutte le fasi di quello che l’avvocato Lisa Bllom che assiste alcune delle presunte vittime del produttore, ha definito: “La trasformazione di un mostro”.
Il documentario racconta la storia dei primi anni del controverso magnate “e la sua trasformazione decennale in Puffy e poi in Diddy, con informazioni cruciali sulle forze che hanno plasmato l’uomo”, secondo un comunicato stampa di Peacock. Gli spettatori ascolteranno tra le varie testimonianze quelle delle ex guardie del corpo, un amico d’infanzia, uno stagista e un vincitore del programma di successo di Puff Daddy, “Making the Band”.
Lo speciale include anche filmati esclusivi e mai visti prima di Combs che fa festa, a casa e in studio, e dettagli su cosa presumibilmente è successo nel mondo di Combs. “Ogni volta che uno studio o una stanza ha una luce rossa accesa significa che lui sta facendo sesso – afferma un uomo non identificato nel trailer – Alcune delle ragazze che erano nella stanza, di sicuro, erano minorenni”.
Puff Daddy si è dichiarato, sin dal primo momento, non colpevole delle accuse ed è in attesa del processo previsto il 5 maggio.