“Porti il nome di un grande uomo come tuo padre”, “sei numero uno, come tuo padre”. E ancora: “un uomo con la U maiuscola”. A distanza di quasi quattro anni dalla morte di Raffaele Cutolo, avvenuta a Parma il 17 febbraio 2021, dopo oltre 50 anni di carcere, il mito del fondatore della Nuova Camorra Organizzata sembra essere ancora vivo.

A scatenare i commenti un post della figlia del boss, Denise Cutolo, che ha pubblicato un video con le immagini degli incontri dei genitori in carcere, per celebrare l’amore del padre con Immacolata Iacone (sposata dal capoclan nel carcere dell’Asinara il 26 maggio 1983). La vicenda è stata denunciata dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che da anni si batte contro la criminalità, anche quella organizzata, tanto da finire sotto scorta. Il deputato ha fatto sapere di aver segnalato alle autorità gli screenshot e il video che ritrae appunto i genitori di Denise Cutolo sempre separati dalle sbarre in occasione dei loro incontri.

“Mi chiedo a quale tipo di amore possa far riferimento la figlia di un boss condannato a quattro ergastoli, che è stato sempre in carcere in regime di 41 bis per i numerosi omicidi di cui è stato ritenuto responsabile – scrive Borrelli in un comunicato – La verità è che la mentalità camorrista è difficile da scardinare in alcuni contesti. Si nutre di simbolismi, riti, celebrazioni che cercano di rinsaldarne la presa sulle tante persone che vivono in contesti con forte presenza criminale”. “Proprio per questo mi batto da sempre contro questi simboli fatti di altarini, murales, canzoni neomelodiche, post sui social – insiste Borrelli – Perché insieme al contrasto della criminalità da parte delle forze dell’ordine serve anche una forte spinta culturale che aiuti le persone a liberarsi dalla mentalità criminale che li opprime. Raffaele Cutolo ha scritto le pagine più buie di Napoli e della Campania. Pensare che ancora oggi ci siano persone che esprimano giudizi positivi fa rabbrividire ma non mi sorprende”. Il deputato ricorda poi di aver presentato una “proposta di legge per la punibilità dell’apologia delle mafie” e che è necessario risponderecolpo su colpo senza smettere mai di gridare la nostra indignazione per tutto il male che questo feroce criminale ha causato alla nostra comunità”.

Sul culto di Raffaele Cutolo è stato pubblicato di recente anche un libro-inchiesta, intitolato “I diari segreti di Raffaele Cutolo”, con il quale i giornalisti Simone Di Meo e Gianluigi Esposito spiegano che c’è una platea di estimatori, tra cui anche imprenditori, avvocati e uomini dello spettacolo, determinata a entrare in possesso di quelle che vengono definite “le reliquie del boss”. Si tratta di abiti, oggetti personali, foto “ricordo” nel cimitero di Ottaviano dov’è sepolto e anche di giacche, scarpe, e persino una ciocca di capelli, che vengono assolutamente ‘regalati’ a fan e ammiratori del “professore” esclusivamente grazie al ‘passaparola’.

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