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“Ho mozzato testa e mani a un senzatetto e li ho messi nella mia camera da letto. Volevo capire cosa si prova ad uccidere”: la confessione horror di un adolescente

A fare la macabra scoperta e la denuncia è stata la madre

di F. Q.
“Ho mozzato testa e mani a un senzatetto e li ho messi nella mia camera da letto. Volevo capire cosa si prova ad uccidere”: la confessione horror di un adolescente

Ha destato orrore la storia di Brian Cohee che – all’epoca dei fatti aveva 19 anni – con nonchalance ha ucciso un senzatetto con un enorme coltello per poi decapitarlo e tagliarne le mani e conservare il tutto nella sua camera da letto. A fare la macabra scoperta è stata la madre, durante le pulizie della stanza. Durante l’interrogatorio l’adolescente ha ammesso tutto e anche che la vittima era il senzatetto era il 69enne Warren Barnes, scomparso nel febbraio 2021 e mai più rintracciato. La storia è stata raccontata in un documentario di Explore With Us.

Quando l’agente ha chiesto al reo confesso perché avesse deciso di ucciderlo, la risposta ha raggelato i presenti: “Mi sono sempre chiesto cosa si provasse a fare un omicidio. In realtà è stato sorprendentemente facile, non sudavo quasi per niente”.

Poi i dettagli raccapriccianti: “In un primo momento ho messo la testa dentro una scatola di pizza avanzata che avevo in macchina. Stavo solo facendo tutto quello che mi veniva in mente in quel momento. Gli ho fatto pure un sorriso da Joker”. Ma ne è valsa la pena? “Se potessi tornare indietro a quella notte, probabilmente non l’avrei fatto. Sapendo cosa si provava, sapendo come sarebbe andata a finire, non lo rifarei. Pensavo che sarebbe stata la sensazione migliore del mondo”.

Ma sono stati diversi gli indizi che Brian ha lasciato in giro e che hanno poi portato a scoprire l’orribile verità. Il padre stava pulendo l’auto, quando ha scoperto un grosso coltello nel vano portaoggetti e un portafoglio che non apparteneva a suo figlio. Dentro c’era una tessera di un’agenzia che aiuta le persone a trovare lavoro. Ha chiamato il numero, chiedendo se conoscevano l’uomo il cui nome era scritto sul numero e gli è stato detto che era scomparso. Poi la scoperta della madre quando ha trovato l’armadio del figlio “coperto di vermi”, che fuoriuscivano da un contenitore di plastica. Una volta aperto il contenuto ha trovato mani e testa mozzata.

Nel febbraio 2023 Cohee è stato condannato all’ergastolo senza possibilità di libertà vigilata, dopo aver tentato di dichiararsi “non colpevole per infermità mentale”.

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