“Quando siamo arrivati qui, il Forte era sommerso da un mare di rovi. Non si vedeva nulla: né gli edifici, né il verde circostante. Solo rifiuti, amianto e degrado” così Emilio Parodi, responsabile della associazione La Piuma di Genova insieme alla moglie Laura Lanza, racconta a ilFatto.it la straordinaria trasformazione del Forte Tenaglie, antica fortificazione sulle alture di Genova, bombardata e abbandonata dopo la Seconda Guerra mondiale, divenuta oggi sede di una casa famiglia e spazio verde aperto a iniziative rivolte alla cittadinanza. Fino a una quindicina di anni fa, il Forte era sommerso dalla vegetazione e dimenticato: “Le istituzioni non ne conoscevano neppure l’esistenza. La Casa del Telegrafo che abbiamo ristrutturato non era neanche sui mappali, ma gli abusivi, che usavano questi spazi come discarica, la conoscevano molto bene”, ricorda Parodi. “Con gli amici e i volontari abbiamo iniziato a pulire metro dopo metro. Ogni passo svelava qualcosa di nuovo: antichi terrazzamenti, strutture nascoste, una storia che meritava di essere recuperata”. Nel 2014 è stato avviato il cantiere per il recupero della ‘Casa del Telegrafo’, oggi abitata da Emilio, Laura e i loro figli insieme ad alcuni bambini in affidamento dai servizi sociali.


“Fin dall’inizio abbiamo preso un impegno con il Comune, che ci concede questi spazi in comodato, valorizzare e aprire più possibile il Forte alla città. Ogni mese organizziamo ‘Porte Aperte’ per mostrare gli spazi a visitatori e continuamente ospitiamo gruppi di cittadini, scuole di ogni ordine e grado e scout”. Intorno a questi ruderi si è così creata una comunità di cittadini che, senza attendere o chiedere finanziamenti, ha messo tempo, risorse e competenze per recuperare questi quattro ettari che offrono una vista straordinaria sulla città, offrendo occasioni di attività didattiche, eventi culturali e progetti legati al sociale e all’ambiente: “Un luogo nato per la guerra riconvertito all’educazione alla pace, all’ambiente, alla cittadinanza attiva”. Un recente finanziamento del PNRR dovrebbe consentire il recupero della parte ottocentesca del Forte nei prossimi mesi: “Creeremo nuovi spazi coperti per attività sociali e ambientali”. Il cantiere è in realtà ancora fermo al palo a causa di un edificio completamente abusivo costruito da un soggetto che ci vive e a cui il Comune in questi anni ha intimato la demolizione e l’abbandono della casa, senza sortire apparentemente il minimo effetto. La strada di cantiere dovrebbe passare esattamente dove in questo momento sorge questa struttura abusiva, sull’altra strada sterrata che consente di accedere al Forte si passa malgrado buche più simili a crateri, e questo consente di portare avanti comunque gli altri progetti auto-finanziati dalla Piuma, come Millefiori: “Un progetto di ri-naturalizzazione di quelle che un tempo erano le fasce terrazzate sotto al forte, per aumentare la biodiversità e organizzare percorsi didattici legati alle api, agli insetti, ai fiori e alla fauna di quest’area. Speriamo che la storia del Forte Tenaglie possa essere di incoraggiamento per altri, visto che siamo davvero partiti dal basso e senza risorse, e abbiamo realizzato tutto con la forza del volontariato e la volontà di riprendere spazi verdi dall’abbandono per restituirli alla città.”

Articolo Precedente

Cecilia Sala è in carcere ma per qualcuno il problema sono le femministe

next
Articolo Successivo

“Emergenza casa? Ho scortato i magistrati per 40 anni, ora rischio lo sfratto”: la storia dell’ex agente Ciafardoni

next