La motivazione per cui lo scorso venerdì l’ex atleta olimpica Vera Schenone ha sparato al vicino di casa Stefano Milanese non riguarda le ipotizzate questioni di vicinato: “Dava fastidio a una volpe che ogni giorno veniva qui nel parco, le davo da mangiare ma a lui non piaceva, così ho preso la pistola e ho sparato”, ha ammesso la donna agli inquirenti. Nella zona pre-collinare di Moncalieri, l’ex sciatrice Vera Schenone ha aperto il fuoco contro il vicino di casa Stefano Milanese, imprenditore di 52 anni. Ricoverato in gravi condizioni (ma stabile), l’uomo si trova nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Molinette: è stato operato per una lesione toracico-addominale. “Venite, una vicina mi ha sparato” è la telefonata che, alle 14.30 è arrivata ai carabinieri della compagnia di Moncalieri. Nel reparto di psichiatria dello stesso ospedale, è ricoverata invece l’84enne, che si trova in stato di arresto: è accusata di tentato omicidio. La donna soffre di una malattia degenerativa della memoria che da un po’ di tempo si era aggravata. Il marito dell’ex olimpionica, proprietario della revolver calibro 38 utilizzata per sparare a Milanese, è stato denunciato per omessa custodia dell’arma. “È una tragedia per tutti, il marito e i figli della donna sono sotto shock e stanno solo sperando e pregando che l’uomo si riprenda al più presto”, dice l’avvocata Francesca Peyron, che con il collega Lorenzo Imperato assiste l’ex atleta.

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