I Golden Globe 2025 incoronano Emilia Perez e The Brutalist. Mentre per gli italiani (Vermiglio e Luca Guadagnino) giusto una briciola. Il film di Jacques Audiard e quello di Brady Corbet si dividono quasi alla pari il palmares dell’ottantaduesima edizione dei Globe.
Emilia Perez arrivato con dieci nomination vince quattro premi: miglior film commedia/musical, miglior film non in lingua inglese, miglior canzone e miglior attrice non protagonista per Zoe Saldana. Mentre The Brutalist fa il tris: miglior regia a Corbet, miglior film drammatico e miglior attore per Adrien Brody. Insomma, anche i giochi per gli Oscar 2025 sembrano essere già racchiusi in questo verdetto pilatesco (ai Globe ci sono due premi sia per il genere dramma che per la commedia/musical ndr): da un lato la sorpresa non proprio per tutti i palati sulla storia di transizione sessuale di un boss messicano del cartello della droga (esce il 9 gennaio in Italia); dall’altro l’epopea cupa dell’architetto ungherese Laszlo Toth dalla sopravvivenza ai campi di concentramento e alla nuova vita di stenti e di rinnovata gloria professionale negli Stati Uniti del dopoguerra.
Applausi e qualche lacrima per la conferma del ritorno di Demi Moore, finalmente miglior attrice in un film commedia/musical, qui assoluta protagonista del body horror femminista The Substance. “Non me l’aspettavo. Sono sotto shock”, ha spiegato la 62enne protagonista di Ghost, più volte disprezzata dai media del settore come “attrice da popcorn”. “Faccio questo lavoro da molto tempo, tipo da oltre 45 anni, e questa è la prima volta che vinco qualcosa come attrice. Mi avevano convinto che un premio era qualcosa che non mi era permesso avere, poi sulla mia scrivania è arrivato lo script di The substance. E penso che questo film possa trasmettere una cosa: in quei momenti, quando pensiamo di non essere abbastanza intelligenti, o abbastanza carini, o abbastanza magri, o abbastanza di successo, o fondamentalmente non abbastanza: una donna mi ha detto, ‘Sappi solo che non sarai mai abbastanza, ma puoi conoscere il valore del tuo valore se solo abbassi il metro di misura”.
Il corrispettivo della Moore in un film drammatico è andato alla brasiliana Fernanda Torres, protagonista di Io sono ancora qui nei panni della moglie dell’ex deputato laburista Rubens Pavia che nella Rio de Janeiro del 1970 inizia una battaglia che durerà decenni per ritrovare tracce del marito scomparso rapito della polizia politica della dittatura militare. Sul fronte maschile Brody torna a vincere un premio importante a 22 anni dalla vittoria dell’Oscar per Il pianista di Polanski grazie a un personaggio molto simile, l’ebreo scampato allo sterminio nazista. Mentre nella stessa casella, ma commedia/musical miglior attore, risulta Sebastian Stan, protagonista di A different man. Con Zaldana fa invece coppia vincente tra gli attori non protagonisti, Kieran Culkin per The real pain.
Il trionfo di Emilia Perez significa anche la sconfitta di Vermiglio di Maura Delpero. Il film italiano non sfonda nella categoria del film straniero dove probabilmente ha grandi probabilità di vincere un Oscar tra due mesi sempre il film di Audiard. Per la Delpero comunque si attende il 17 gennaio per avere conferma della presenza di Vermiglio nella cinquina delle nomination dell’Academy.
C’è comunque una piccola traccia italiana tra i Globe 2025. La miglior colonna sonora composta da Trent Reznr e Atticus Ross è quella di Challengers, il film definitivamente hollywoodiano di Luca Guadagnino. Citiamo infine lo splendido e gattofilo Flow del lituano Gints Zibalodis, Globe per la miglior animazione 2025, che potrebbe diventare la vera sorpresa nella solita categoria blindata dei prossimi Oscar. Infine tra le serie trionfa letteralmente Shogun (4 Globe), mentre Hacks si difende sul fronte serie commedia/musical (2 Globe).
La serie targata Disney/Hulu e creata da Rachel Kondo e Justin Marks basandosi sul libro di James Clavell del 1975 porta sul podio di miglior attore e attrice nientemeno che due star giapponesi: Hiroyuki Sanada e Anna Sawai. Colin Farrell si porta a casa il Globe come miglior attore in una miniserie, grazie alla trasformazione nel celebre nemico di Batman, The Penguin.