Senza tradizione, senza tifosi. Senza rispetto per i diritti umani e per il buon senso che inviterebbe a non spostare quattro squadre, nel bel mezzo della stagione, dall’altra parte del mondo, per giocarsi una coppetta che non vale quasi nulla se non una paccata di milioni. Praticamente un trionfo.

Non c’è ironia. A guardarla con gli occhi dei presidenti di Serie A, la nuova Supercoppa d’Arabia è davvero un successo. Se il primo tentativo aveva lasciato piuttosto a desiderare, complici una serie di combinazioni che avevano portato a Riad delle squadre non proprio di primissimo piano (con tutto il rispetto per Fiorentina, Lazio, e il Napoli scalcagnato di Mazzarri dello scorso anno: infatti l’attesa era nulla e l’Inter passeggiò sulle rivali), l’edizione 2024 sta mostrando tutto il suo potenziale, le ragioni per cui gli amministratori della Lega hanno pensato, venduto e realizzato questo format così divisivo: dal punto di vista mediatico, mettere insieme Juve, Milan, Inter, più l’Atalanta di Gasperini, è sempre una buona idea.

Accantoniamo per un attimo l’inopportunità di prestarsi allo sportswashing dei sauditi, che ormai è diventata un’abitudine per il pallone, non soltanto italiano (dai Mondiali in Qatar 2022 all’edizione 2034 appena assegnata proprio all’Arabia). La tristezza di giocare in stadi vuoti, riempiti da figuranti a cui della partita interessa poco o nulla, mentre i nostri tifosi, quelli veri, vengono lasciati a casa a migliaia di chilometri di distanza. L’assurdità di dilatare l’ennesimo torneo inutile in un calendario già saturo, interrompendo per lo più il regolare corso del campionato. Sono tutti argomenti validissimi, che infatti anche noi condividiamo dal primo all’ultimo. Però poi i risultati parlano chiaro.

L’Italia del pallone si è fermata per guardare l’ennesima dimostrazione di forza dell’Inter di Simone Inzaghi contro l’Atalanta, e poi Juve-Milan, che tra la crisi di Thiago Motta e il debutto di Sergio Conceição ha monopolizzato il dibattito calcistico. Entrambe le partite hanno fatto ottimi ascolti: rispettivamente 5,4 e 6,5 milioni di spettatori su Canale 5: numeri quasi da nazionale. E così la finale tra Inter e Milan, che non conterà granché ma mette in palio un trofeo ed è pur sempre un derby, in prima serata nel giorno dell’Epifania, diventa un piccolo evento. Senza dimenticare il montepremi da capogiro (22 milioni di euro totali, la vincente da sola guadagna quasi 10 milioni), che di questi tempi di crisi vale praticamente una sessione di mercato. La Supercoppa porta una barca di soldi e fa felici le televisioni: nella logica del calcio moderno è il prodotto perfetto.

Se però parliamo solo di spettacolo, profitto, visto che di altre remore di tipo etico-sportivo i capoccia del pallone non si curano, allora rimane comunque un problema: la Supercoppa funziona così bene che ha fatto sparire la Serie A. I vertici della Lega hanno preso la scelta – un po’ obbligata, visto il calendario – di disputare il torneo in parallelo al campionato. Solo che con tutte le big in Arabia della giornata in corso non si è accorto quasi nessuno. Così la Lega ha sacrificato una giornata, pure preziosa, con due big match che avrebbero potuto macinare ascolti e attenzioni, Lazio-Roma ridotto alla marginalità più di quanto il provincialismo del derby della Capitale non faccia di suo, e Atalanta-Juve dirottato in infrasettimanale (mentre il Milan giocherà addirittura alle 18 di un martedì di gennaio): immaginate quanto ne sarà felice Dazn, che pure sarebbe partner strategico di questa Serie A. Che strategia è creare una competizione per spingere il brand all’estero, se poi finisce per svalutare il tuo prodotto principale in patria. La formula della Supercoppa avrebbe senso, ammesso che ce l’abbia, a patto di ritagliarle uno spazio, una cornice che la valorizzi, e che però i calendari non ti permettono di avere. Così invece di promuovere la Serie A, la oscura. Alla fine è comunque un autogol.

X: @lVendemiale

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Roma-Lazio, fumogeni e petardi davanti allo stadio Olimpico: la polizia usa l’idrante per fermare i tifosi – Video

next
Articolo Successivo

Lezione di fame e carattere: il nuovo Milan di Conceicao ribalta pronostico e Inter nella finale di Supercoppa Italiana

next