Il fondatore e direttore, oggi ne è il presidente, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS. Silvio Garattini ha svelato a Il Corriere della Sera il suo schema quotidiano che gli ha consentito di arrivare alla veneranda età di 96 anni. Una delle cose a cui non può rinunciare Garattini è il caffè con lo zucchero, anche due al giorno. “Il cervello ha bisogno di 90 grammi di zucchero al giorno, tra quelli semplici e quelli complessi. – ha affermato – Io, per esempio, la sera non dico mai no a un dolcetto. A colazione bevo un primo caffè, poi un secondo e a pranzo prendo una spremuta d’arancia. Al massimo un paio di biscotti. Però faccio una buona cena: un primo, oppure una porzione di pesce e verdura. E, appunto, un dolce“. E l’alcol? “Bevo la birra senza alcol. Ho anche assaggiato un vino tedesco simile, non è male. Secondo me la strada del futuro è quella”.
Non manca l’attività fisica: “Cinque chilometri di passeggiata veloce ogni giorno, guardi qui, il contapassi non mente. Non aiuta solo il fisico, ma anche la mente. Per me è una sorta di meditazione“.
Manca ancora poco e il traguardo dei 100 anni è lì dietro l’angolo: “Mi sembra strano. Quando ero bambino già arrivare ai sessanta era un traguardo. Il punto è che noi italiani viviamo a lungo, ma male. Abbiamo quattro milioni e mezzo di diabetici: con la prevenzione giusta sarebbero molti meno. Ma la medicina è diventata un mercato: tanti farmaci e spesso prescritti inutilmente. Nessuno spiega mai perché si prescrivano con disinvoltura terapie antibiotiche preventive. Il tema della resistenza agli antibiotici è serio: ogni anno provoca circa 12mila morti in Italia. Io non prendo un antibiotico da 40 anni, forse. E se ho la febbre resto a casa”.