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Scontro Trump-Washington Post sui dazi: per il quotidiano di Bezos li ridurrà ai beni sensibili. Ma lui: “Fake news”

Il tycoon: "L'articolo del quotidiano, citando fonti che non esistono, afferma erroneamente che la mia politica tariffaria verrà ridotta. È sbagliato"

Donald Trump taglia i dazi. Anzi no. Il presidente eletto ha smentito a stretto giro un articolo Washington Post a proposito di un nuovo piano per l’imposizione chirurgica dei dazi, da applicare solo su beni sensibili. “L’articolo del Washington Post, citando cosiddette fonti anonime, che non esistono, afferma erroneamente che la mia politica tariffaria verrà […]

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Donald Trump taglia i dazi. Anzi no. Il presidente eletto ha smentito a stretto giro un articolo Washington Post a proposito di un nuovo piano per l’imposizione chirurgica dei dazi, da applicare solo su beni sensibili. “L’articolo del Washington Post, citando cosiddette fonti anonime, che non esistono, afferma erroneamente che la mia politica tariffaria verrà ridotta. È sbagliato. Il Washington Post sa che è sbagliato. È solo un altro esempio di Fake News“, ha mandato a dire il tycoon nel giorno della sua incoronazione in un post su Truth Social.

Invece l’articolo del quotidiano del patron di Amazon, Jeff Bezos, sostiene citando tre fonti vicine alla questione, che il piano originale di Trump di applicare dazi verso tutti i paesi potrebbe essere rivisto coprendo solo le importazioni critiche. Gli esperti dello staff del presidente eletto Trump starebbero infatti studiando i piani per imporre dazi all’importazione di merci provenienti da ogni Paese, ma incentrati solo su alcuni settori ritenuti critici per la sicurezza nazionale o economica. Se attuati, i piani ridurrebbero gli elementi più radicali di quanto annunciato da Trump in campagna elettorale.

Secondo il Post il potenziale cambiamento rifletterebbe il riconoscimento che i piani iniziali di Trump, che avrebbero avuto un impatto immediato sui prezzi delle importazioni di prodotti alimentari e di elettronica di consumo a basso costo, potrebbero rivelarsi politicamente impopolari e deleteri. Da qui l’ipotesi dei dazi selettivi per mantenere la promessa, ma evitare un aumento generalizzato dei prezzi.

Ma Trump appunto smentisce. E rilancia: “Perché vorrebbero vendere la U.S. Steel ora che i dazi la renderanno un’azienda molto più redditizia e preziosa? Non sarebbe bello se la U.S. Steel, un tempo la più grande azienda al mondo, guidasse di nuovo la carica verso la grandezza? Tutto può accadere molto rapidamente!”, ha scritto sui social a proposito dell’accordo per la vendita di Us Steel a Nippon Steel, bloccata da Joe Biden nei giorni scorsi per motivi di sicurezza nazionale.