“Salve, posso parlarle un attimo?”. Comincia così la truffa telefonica che i malintenzionati usano per sottrarre denaro a delle potenziali vittime, ignare di chi si celi davvero al di là dello schermo. Si chiama Money Muling ed è una truffa che spesso si consuma su WhatsApp, dove l’impostore contatta la potenziale vittima con un approccio amichevole, così da instaurare un primo rapporto di fiducia. Una volta raggiunta, ecco che il truffatore propone alla vittima un affare da non perdere: ottenere piccoli guadagni svolgendo attività semplicissime, come, ad esempio, mettere un like su Instagram o guardare un video su YouTube. In questa fase, a quanto pare, il pagamento avviene sempre. Si tratta, chiaramente, di cifre piuttosto basse, inviate da altre vittime e non dai truffatori, per cui il guadagno resta piuttosto irrisorio.
Ma la promessa è quella di ottenere sempre più soldi. E i bonifici iniziali servono piuttosto ad instaurare una sorta di fiducia e ad incentivare la vittima a proseguire con il metodo truffaldino. Sarà solo in un secondo momento che si consumerà la truffa vera e propria. Ovvero quando i truffatori, attraverso anche la complicità di alcuni “mediatori”, iniziano a chiedere versamenti più sostanziosi, garantendo, in cambio, guadagni ancora maggiori. Il malintenzionato, dunque, potrebbe anche chiedere un investimento da 400 euro per riceverne 500. Ma i soldi non verranno mai restituiti. E la vittima, spesso, viene trattenuta all’interno del sistema illecito sia attraverso le minacce, sia attraverso le giustificazioni del truffatore, che attribuisce il mancato pagamento a disguidi tecnici di varia natura.
La pratica, ça va sans dire, è illecita, perché si tratta di riciclaggio di denaro. Purtroppo, però, non lo è soltanto per il truffatore, ma anche per la vittima. Chi si presta a quest’attività, acconsentendo dunque ad elargire pagamenti in cambio di un ritorno economico più elevato, infatti, diventerebbe complice di un sistema truffaldino. Motivo per cui, pur essendo assolutamente ignaro di aver preso parte ad attività di Money Muling, anche chi ha subito la truffa potrebbe avere conseguenze legali, come, ad esempio, “accuse penali, conti compromessi e segnalazioni agli istituti bancari”, secondo quanto si legge sul sito ufficiale della Polizia Postale.
C’è un modo per difendersi? Assolutamente sì. Ed è anche piuttosto semplice: il consiglio è quello di non rispondere al primo messaggio, magari bloccando il numero e inviando una segnalazione interna all’app di messaggistica istantanea. Il monito delle autorità, come sempre, è quello di non fidarsi delle offerte che promettono un ritorno economico facile ed immediato.