“Ho impiegato dieci anni per trovare la mia strada, ora sono davvero felice: ho infornato 600 pizze lungo tutta la giornata. In Svezia, il primo dell’anno, abbiamo il Pizza Dagen, il giorno della pizza. Una tradizione”. Jesper Blomqvist, ex centrocampista che ha vestito le maglie di Milan, Parma e Manchester United tra le altre, si è costruito una nuova vita al di fuori del calcio. E non potrebbe esserne più entusiasta. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, l’ex calciatore campione d’Europa con i Red Devils nel 1999 racconta di aver aperto una pizzeria dopo messo da parte le esperienze come commentatore e allenatore.
“Volevo qualcosa di mio. Prima di rilevare il locale ho studiato il mondo della gastronomia per più di un anno. Ho imparato a fare perfino i caffè“, ammette lo svedese. “Poi, insieme a un socio, ho scelto questo locale sull’isola di Lidingo, a un’ora di macchina da Stoccolma. Nel 2021 il Gambero Rosso l’ha inserito tra le migliori 50 pizzerie d’Europa. Si chiama 450 gradi, cioè la temperatura perfetta per una vera pizza napoletana”. L’amore per la cucina gliel’ha trasmesso sua nonna, ma oltre a una grande passione, evidentemente il 50enne ha anche del talento: nel 2023 ha vinto l’edizione svedese di Masterchef Vip: “Conquistai io giudici con un vol-au-vent ai funghi, poi lasagne al forno fatte a mano e tiramisù con biscotti fatti da me. Mi dicevano che non avrei mai vinto in questo modo, e invece…”.
La cucina è stata sempre al centro dei suoi pensieri. Anche ripensando al Milan, la prima cosa che gli viene in mente è “la tavola imbandita tutta tricolore. E anche la cena con Galliani al ristorante ‘L’Assassino’. Ero servito e riverito. Durante gli allenamenti riuscivo a vedere le Alpi”. Ma anche pensando al Parma i suoi ricordi sono comunque legati al mondo culinario: “Le cene in pizzeria con Ancelotti. Faceva venire anche le mogli e ci trattava come se fossimo tutti figli suoi. Un maestro. È lì che ho imparato ad amare la cucina: lo gnocco fritto, gli anolini, il parmigiano, il prosciutto…”. E se la cucina italiana gli ha aperto nuovi orizzonti, l’idea di aprire un locale a Milano lo intriga “ma voi siete abituati bene. Mi piacerebbe esportare la cucina svedese, ma chi verrebbe? Forse Ibrahimovic, magari lo chiamo”.