Il 22 ottobre 2024 è stata una giornata storica per il mondo dell’Nba. Lebron James ha stabilito un nuovo primato: per la prima volta padre e figlio (Bronny) hanno condiviso il parquet nella lega di basket più famosa del mondo nel match tra i Los Angeles Lakers e i Minnesota Timberwolves. La 55esima scelta dell’ultimo Draft non ha però fatto nulla di più per meritarsi il palcoscenico più importanti della pallacanestro mondiale: appena 8 match disputati, con soltanto 4 punti realizzati di cui 2 dalla lunetta. In situazioni di gioco, ha segnato un canestro su 9 tiri totali, con 0 su 4 da tre. Numeri impietosi.
Per il momento dunque, un’esperienza fallimentare. A testimoniarlo, la “retrocessione” del 20enne Bronny James in G-League, la lega formata dalle squadre affiliate alle franchigie Nba. Nei South Bay Lakers Bronny James sembra trovarsi decisamente meglio: dopo 7 partite ha una media di 14,7 punti, 4,4 rimbalzi e 4,2 assist. Ottime prestazioni, ma che comunque non fanno di lui al momento un giocatore da Nba. Pare forse ingiusto attendersi che il 20enne ripercorra le orme di Lebron, anche perché ciò che simboleggia quest’ultimo per il mondo della pallacanestro non serve nemmeno ricordarlo. La domanda è un’altra: c’è davvero posto in Nba per Bronny? “Chiedetelo a lui. È un uomo adulto e un professionista, è in grado di gestire la situazione e di rispondere a queste domande da solo”, ha risposto proprio LeBron James in un’intervista rilasciata di recente.
Per il 20enne della famiglia James non sembrano esserci molte possibilità di diventare una star, ma va anche ricordato che dopo l’arresto cardiaco datato luglio 2023 in allenamento (con tanto d’intervento chirurgico per una malformazione cardiaca congenita), il ragazzo può comunque ritenersi fortunato di poter continuare a praticare lo sport che ama. Soltanto il tempo dirà invece se il 4 volte MVP non possa addirittura ritentare una mossa simile: il secondogenito Bryce James, classe 2007, potrebbe sbarcare in Nba nel 2026/27, stagione in cui il padre avrà 42 anni. LeBron ha da poco festeggiato il 40esimo compleanno ed è ancora il simbolo dei Los Angeles Lakers: scendendo in campo per 35 minuti a partita, tiene una media di 24 punti, oltre a rendersi protagonista a tutto campo tra assist e rimbalzi. Magari potrebbe ritentare con il secondogenito, anche se pure lui a un certo punto dovrà dimostrare di meritarsi la Nba.