“Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”. È questo uno dei punti con cui il Ceo di Meta, società che detiene alcuni social come Facebook, Instagram e Threads, Mark Zuckerberg ha annunciato lo stop al fact-checking sulle sue piattaforme. Nel video con cui rende noto lo stop, Zuckerberg accusa anche l’Europa di avere “un sempre maggiore numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì” e accusa anche la precedente amministrazione statunitense, quella guidata da Joe Biden, di aver fatto “pressioni” per la censura.

“Gli Usa hanno le più forti protezioni costituzionali al mondo per la libera espressione”, sottolinea esplorando poi le altre aree geografiche del mondo. “I Paesi latino americani – spiega – hanno tribunali segreti che possono ordinare alle aziende di eliminare cose silenziosamente. La Cina ha censurato le nostre app impedendone persino il funzionamento nel Paese. L’unico modo in cui possiamo respingere ciò in questo trend globale è col sostegno del governo Usa”. “Ora – sostiene – abbiamo l’opportunità di ripristinare la libertà di espressione e sono emozionato nel coglierla”.

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