Oltre le reazioni degli esponenti dei partiti di maggioranza e opposizione alla notizia della liberazione in Iran della giornalista Cecilia Sala, notizia di rilievo è l’incontro del ministro della giustizia Carlo Nordio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il ministro, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, intercettato dai cronisti smentisce che al tavolo si sia parlato di Abedini. “L’incontro non aveva niente a che vedere con la liberazione” dell’ingegnere iraniano, che ha chiesto gli arresti domiciliari e potrebbe essere scarcerato solo con una richiesta del ministro della Giustizia. “Noi abbiamo un trattato di estradizione con gli Stati Uniti che viene valutato secondo i parametri giuridici, attualmente la mia principale preoccupazione è quella della separazione delle carriere”. E su questo il ministro Nordio annuncia che gli emendamenti presentati da Forza Italia saltano “perché il provvedimento deve essere blindato. Eventuali correzioni porterebbero ad uno slittamento di quella che per noi è la ‘madre di tutte le riforme’ e quindi questi emendamenti saranno gestiti in un altro modo”.
Ma il ministro, incalzato dai cronisti sul caso Abedini, dribbla le domande. Ci sarà un intervento del ministero della giustizia prima della decisione del Tribunale di Milano, prevista per il il prossimo 15 gennaio? “La mia mente è tutta occupata da una riforma costituzionale per la quale mi batto da trent’anni”.

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