Calcio

Lotito, la Lazio è cosa sua: “Cessione del club? No, lo lascerò a mio figlio”. Poi attacca la Roma: “Atteggiamenti scorretti nel derby”

Il patron dei biancocelesti sulle proprietà straniere in Italia: "Si sta perdendo l’aspetto romantico e patriottico"

La Lazio di Marco Baroni ha perso il derby dello scorso 5 gennaio contro la Roma di Claudio Ranieri. Un match in cui i biancocelesti, dopo un primo tempo sottotono, hanno assaltato la porta di Svilar nella ripresa senza però riuscire a mettere a segno alcuna rete. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha rilasciato […]

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La Lazio di Marco Baroni ha perso il derby dello scorso 5 gennaio contro la Roma di Claudio Ranieri. Un match in cui i biancocelesti, dopo un primo tempo sottotono, hanno assaltato la porta di Svilar nella ripresa senza però riuscire a mettere a segno alcuna rete. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in cui ha affrontato diversi argomenti connessi al mondo laziale, soffermandosi sia sul derby perso sia sul futuro del club biancoceleste.

“Abbiamo sbagliato i primi 20 minuti e loro hanno fatto due tiri in porta, ma dopo c’è stato un assalto al Fort Apache“, ha affermato Lotito al quale non sono piaciute affatto certe cose che ha notato da parte della Roma: “Ci sono stati atteggiamenti scorretti come i palloni buttati in mezzo al campo e non solo. Nel secondo tempo non avremmo meritato di perdere. Loro hanno segnato, noi no. Hanno vinto una gara, ma sembrava una festa Scudetto“.

Si preannuncia quindi un derby di ritorno (13 aprile 2025 ) infuocato. E il 67enne sarà ancora il proprietario della Lazio. Già, perché in merito alle voci riguardanti una possibile cessione del club, Lotito ha assicurato di non avere alcuna intenzione di farlo: “E, come me e Aurelio De Laurentiis, che sta facendo benissimo. Spero che altri non cedano perché alcuni club ormai sopravvivono. Tanti vendono perché non è facile reggere. Le disponibilità sono ristrette e il calcio ha un costo”, ha ammesso il numero uno dei biancocelesti prima di lamentarsi sul supporto fornito dal governo al mondo del calcio: “Al cinema è stato dato oltre un miliardo durante il Covid a fondo perduto, a noi è stato solo concesso di pagare le rate sospese in 5 anni grazie a una legge già esistente”.

Al presidente della Lazio proprio non va giù vedere così tante proprietà straniere in Serie A (ultime in ordine di tempo il Genoa passato a Dan Sucu e il Verona prossimo al passaggio a un fondo americano) : “Le aziende italiane e gli imprenditori una volta investivano anche nel calcio. Adesso è venuta meno la forza economica e arrivano solo i fondi. Servirebbe oltretutto una norma e verificarne la provenienza. Ma la cosa più grave è che si sta perdendo l’aspetto romantico e patriottico perché queste proprietà non hanno interesse a valorizzare la tutela della fede sportiva né il nostro territorio”. E in merito alla sua eredità Lotito è chiarissimo: “Io non ho alcun interesse a vendere, ho già detto e ribadisco che lascerò il club a mio figlio. Oltretutto sono riluttante all’ingresso dei fondi perché, come ho già detto, puntano solo alla massimizzazione dei ricavi, ma il calcio deve avere anche e soprattutto uno scopo moralizzatore e didascalico. Io sento una grande responsabilità civica e sociale”.