Il ministro della Difesa ha risposto a una domanda di Fratoianni circa un possibile accordo tra Meloni e Musk. Il deputato di Avs ha detto di essere "soddisfatto a metà" dalla risposta
“La presidenza del Consiglio ha smentito la firma di contratti o accordi tra il governo e Space X. Ed anche la Difesa non ha approvato alcun accordo a riguardo”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo durante question time della Camera, a una domanda di Nicola Fratoianni circa la possibilità di un accordo discusso da Meloni con Elon Musk.
“Space X ha 6.700 satelliti in orbita bassa con una previsione che diventino 42mila: è un operatore che ha i requisiti per fornire capacità e servizi” alla Difesa, “ma questo non esclude che un Paese sovrano e tecnologicamente avanzato come il nostro possa gestire questi dati con apparati e tecnologie proprietarie a ulteriore tutela degli interessi nazionali. Laddove il governo dovesse optare per soluzioni commerciali, la Difesa attiverà un tavolo tecnico dedicato per approfondire la sussistenza dei requisiti necessari a soddisfare le esigenze dello strumento militare”, ha proseguito Crosetto, spiegando poi come oggi “le forze armate” siano sempre più spesso chiamate ad operare anche “a grande distanza dall’Italia”.
Immediata la risposta di Fratoianni: “Mi ritengo soddisfatto a metà e preoccupato il doppio dalla sua risposta sui rapporti del governo italiani con le aziende di Musk. Ci ha spiegato gli aspetti tecnici, ma ha omesso la questione fondamentale che è la ragione della nostra preoccupazione La questione che stiamo ponendo sul tavolo non ha nulla a che fare con le idee politiche di Elon Musk o con le sue amicizie ma ha che fare con una questione fondamentale: in materia di infrastrutture strategiche, in materia di sicurezza nazionale e in materia di difesa, l’affidamento di uno Stato sovrano e sottoposto al controllo democratico ad un monopolista privato, chiunque esso sia, è un gigantesco problema politico”. Un problema che riguarda non solo l’Italia, specifica l’esponente di Avs, ma anche “il mondo intero” e l'”Europa”.
“Noi pretendiamo che il nostro Paese sia in prima fila nel chiedere all’Europa un’accelerazione e l’investire di più, perché siano autonomi i proprietari e pubbliche, soprattutto, le infrastrutture strategiche su questioni così decisive”, ha concluso, lanciando anche un preoccupato monito su Donald Trump. “Dite qualcosa sul fatto che l’uomo più potente del mondo, il nuovo presidente degli Stati Uniti ieri ha trovato il modo in pochi minuti di minacciare 2 o 3 Paesi sovrani, due di questi fanno pure parte della Nato, li ha pure minacciati di usare addirittura le armi. Sarebbe bene che il nostro Paese, il ministro della difesa, la presidente del consiglio dei ministri dicessero qualcosa di chiaro. Non vorrei che si arrivasse al punto che – conclude Fratoianni – io, Bonelli, Avs ci trovassimo costretti a chiederle di aumentare la spesa militare per difenderci da Trump, ecco non ci faccia questo scherzo”.